L'Argentina, e Buenos Aires, è ancora sottosopra per la retrocessione del River Plate. Dopo i violenti scontri nel post partita di River-Belgrano, che ha sancito la promozione del club di Cordoba, sono arrivate minacce di morte per il presidente della Federazione Julio Grondona e per l'arbitro della gara di ritorno di playout Sergio Pezzotta.
"Ho parlato con Grondona a casa sua e mi ha confessato di non poter uscire per strada perchè lo hanno minacciato per la retrocessione del River", ha dichiarato oggi il dirigente e futuro presidente del Belgrano di Cordoba, Armando Perez, alla trasmissione Deportivo Telam. Grondona non ha presenziato ieri a una riunione dell'Afa nella quale è stato disposto un piano di sicurezza.
Intimdazioni anche per Pezzotta, fischietto di River Plate-Belgrano. "Se non fischi un calcio di rigore non esci vivo", avrebbero intimato alcuni teppisti all'arbitro durante l'intervallo della partita secondo un'informativa del tribunale disciplinare dell'Afa. "Ti uccideremo, se non fischi un rigore ti uccideremo", avrebbero intimato ancora alcuni tifosi. Dopo averne negato uno nel primo tempo, Pezzotta ne ha concesso, giustamente, uno al River nella ripresa, ma Mariano Pavone lo ha malamente fallito.