La decisione del Roland Garros di posticipare l’edizione 2020 a fine settembre, inserendola di fatto appena dopo gli US Open, non è stata accolta di buon grado dai giocatori. Ma anche gli organizzatori del torneo newyorkese hanno lanciato una frecciata ai colleghi francesi.
In un periodo di crisi mondiale per via del coronavirus, in tutti gli sport non mancano le (prime ma inevitabili) schermaglie per cercare di salvare il salvabile, ingegnandosi per tentare di aggiornare il calendario nel miglior modo possibile da quando si potrà tornare in campo. Il Roland Garros, nella giornata di ieri (LEGGI QUI PER MAGGIORI DETTAGLI) ha annunciato le nuove date del torneo che andrà a posizionarsi una settimana dopo l’eventuale fine degli US Open. Proprio gli organizzatori del Major statunitense hanno emesso un comunicato a riguardo: “La USTA sta continuando a pianificare l’edizione 2020 e al momento non ha intenzione di cambiare. Questa è una situazione senza precedenti e pensiamo di valutare tutte le opzioni, inclusa quella di posticipare l’evento. Un’eventuale decisione così importante non dovrebbe essere fatta unilateralmente ma verrà presa in pieno accordo con gli altri Slam, la WTA e l’ATP, l’ITF e tutti i partner, compresa la Laver Cup”.
Un comunicato che sa di presa di posizione decisa e che non lascia adito ad interpretazioni ma che suona anche come una critica al Roland Garros che, appunto, ha deciso di cambiare le date senza interpellare nessuno, visto che anche alcuni giocatori di livello come Naomi Osaka e Diego Scwhartzman hanno ammesso di aver avuto la notizia dai social e non dagli stessi organizzatori. In attesa di apprendere novità positive in tutto il mondo circa il contenimento dell’emergenza coronavirus – al momento, però, il ‘traguardo’ appare ancora molto lontano, sia per l’Europa che per gli altri continenti nei quali il virus sta imperversando relativamente da poco tempo -, la speranza è che anche gli sportivi mettano un attimo da parte i propri interessi (economici, in particolare) e cerchino, con tutte le forze, di dare il proprio sostegno per uscire da questo stato di emergenza. Il tempo delle polemiche e delle disquisizioni non è ancora arrivato.