Lucie Safarova contro Serena Williams. E' questa la finale femminile del Roland Garros 2015, secondo Slam della stagione in corso sul terra parigina. Colpaccio della ceca che batte con un doppio 7-5 la serba Ana Ivanovic, trionfatrice nel 2008: prima finale di uno Slam per la mancina di Brno, unica a non aver perso ancora un set. Quarto successo in rimonta invece per la numero uno americana, che stende 4-6, 6-3, 6-0 l'outsider svizzera Timea Bacsinszy.
Un'ora e 52 minuti sono stati sufficienti alla Safarova per mettere ko la Ivanovic, che sognava di ritrovare la finale di uno Slam sette anni dopo l'ultima volta, da quel 7 giugno 2008 quando appunto si aggiudicò il torneo francese. E ci ha sperato soprattutto quando nel primo set si è ritrovata davanti 5-2 (dopo aver fallito addirittura due palle del possibile 5-1): a quel punto però la serba è andata in confusione, è stata assalita dalla paura e a forza di errori ha riportato in partita la campionessa di Brno, che con 5 giochi consecutivi si è aggiudicata il primo set. Nel secondo set è la ceca, 13.a testa di serie e "killer" di Maria Sharapova agli ottavi, a partire meglio: 3-1, poi però sul 5-4 fallisce la palla match e la Ivanovic trova il pari. E' però un fuoco di paglia: controbreak immediato e lungo linea che vale la prima finale di Slam della sua carriera.
E' stata una dura semifinale quella della Safarova, ma è stata tutt'altro che semplice pure quella di Serena Williams contro un'ottima Bacsinszy, prima semifinalista svizzera di uno Slam dal 2001 quando sui campi c'era Martina Hingis. L'americana, a dir la verità, ha dovuto combattere anche contro un malessere fisico - sintomi influenzali - ed è parsa piuttosto appannata, ma questo non le ha impedito di conquistare la 24.a finale di uno Slam in carriera, terza a Parigi (l'ultima due anni fa). E' servita un'altra rimonta, la quarta dopo quelle con Friedsam, Azarenka e Stephens: la svizzera, numero 24 del ranking e vera sorpresa di questo Roland Garros, parte forte e con un break al quinto game si aggiudica il primo parziale. Nel secondo set sogna in grande quando, ancora nel quinto game, trova un altro soffertissimo break: la partita sembra segnata ma arriva il ruggito della numero uno che infila 10 game consecutivi e chiude la pratica in poco meno di due ore.