Nel giorno di presentazione di Justin Kluivert, l'attenzione dei tifosi giallorossi è però soprattutto rivolta alle parole del ds Monchi, all'indomani dalla dolorosa cessione di Alisson. Il dirigente della Roma affronta così il discusso tema del mercato: "Per Alisson è arrivata un'offerta fuori mercato, molto importante e abbiamo valutato i pro e i contro e fatto una scelta. Non è un messaggio di mancanza di ambizioni, noi abbiamo venduto solo Radja e Alisson e abbiamo preso 10 giocatori. Stiamo continuando a lavorare per diventare una squadra importante".
La filosofia di Monchi d'altronde è per adesso risultata sempre vincente: "Non voglio mettere in difficoltà la società. Purtroppo abbiamo esempi importanti di club italiani falliti, o che non possono entrare in Europa (Milan) o hanno difficoltà a fare mercato (Inter). Sto provando a costruire la Roma più forte possibile non solo per quest’anno ma anche per i prossimi. Sono sicuro di farcela al 100%. Ad esempio, l’anno scorso in questi giorni dicevamo le stesse cose, invece abbiamo fatto la migliore stagione degli ultimi dieci anni. Alisson è fortissimo ma ha dovuto fare un percorso. Senza Szczesny sembrava che era finito il mondo, invece non era così. Alisson devo solo ringraziarlo, non mi ha mai fatto pressione per andare via però so che gli faceva piacere andare".
Adesso però bisogna trovare il suo sostituto: "Olsen è una possibilità ma non l'unica, stiamo lavorando senza fretta. Anche Malcom è un'opportunità ma meglio trovare condizioni economiche migliori e non lavorare sotto la pressione economica". Monchi continua a insistere: "Il mio lavoro è trovare la strada per costruire una squadra più forte possibile, so che i tifosi sono stanchi di parole ma sono qui da 14 mesi. Tre mesi fa Kluivert sembrava impossibile, così Pastore. Perciò non bisogna parlare solo della vendita di Alisson e Nainggolan. Ho tanti messaggi di complimenti. Sono andati via due forti ma rimangono alcuni che miglioreranno rispetto alla scorsa stagione e arriveranno altri forti, di sicuro. Mancano tante settimane, c’è da lavorare. Capisco che a volte devi fare cose che i tifosi non capiscono ma lo faccio per il bene la società".
La sua missione però è molto ambiziosa: "Non posso farci niente se la Roma non vince da tanto. Ho bisogno di tempo perché sono arrivato poco tempo fa. Sono tutti stanchi delle parole e si vuole vincere e io ci metto sempre la faccia. Se dopo 2/3 anni non vinco niente allora riprendo l’aereo e me ne vado".