"A gennaio non faremo niente. I nostri acquisti devono essere i miglioramenti di Defrel e Under, l’arrivo di Schick, il ritorno di Emerson". La Roma sta bene così e i risultati in campionato e in Europa lo dimostrano. Il direttore sportivo dei giallorossi, Monchi, non ha dubbi sulla rosa, niente mercato a gennaio, nessun ritorno su Mahrez. I sacrifici sono stati fatti in estate ed è sufficiente attendere alcuni recuperi.
Mahrez resterà al Leicester. È proprio il ds della Roma ad affermarlo, e a non aprire a false speranze tra i tifosi. "Volevamo un esterno mancino per sostituire Salah. Abbiamo puntato tutto su Mahrez, che non è venuto perché non lo volevano vendere. Non era una scusa mia, hanno detto no anche al Barcellona. Saltato Mahrez ci siamo detti: 'Meglio prendere un esterno mancino a qualsiasi costo, anche se non siamo convinti e abbiamo soluzioni interne, o provare a prendere Schick che non è il profilo esatto che cerchiamo ma è un investimento per il club?'. Rinunciare a Schick per mere questioni tattiche sarebbe stato un errore. Un d.s. deve essere a metà tra tecnico e club".Lo scorso anno, i giornali e i tifosi si sono divertiti ad inscenare un dramma tragico tra Spalletti e Totti. Appena arrivato, Monchi si è ritrovato a gestire il futuro dell'ex capitano con i giallorossi "Con lui ho un rapporto che all’inizio non avrei mai immaginato potesse essere così stretto, soprattutto considerando che non sono venuto a regalargli una macchina ma a dirgli “arrivederci e grazie”. Poteva succedere di tutto, è andata benissimo. E ha fatto più lui di me. Dall’1 al 10 alla nostra relazione do un 11. Ho trovato una persona vicina, affettuosa. Dopo 27 anni sulla stessa strada non è facile cambiarla. Il club è stato intelligente nel dargli spazio e tempo necessari. Totti poteva impuntarsi, invece ha capito e accettato".Su Di Francesco ha detto "Ci sono persone che non riesci mai a inquadrare, e altre che capisci subito. Eusebio fa parte della seconda categoria: è uno che non si nasconde mai. Non mi ha mai venduto cose che non mi poteva dare. Sottolineo tre qualità: la conoscenza della Roma, l’intensità nel lavoro, lo sguardo sempre dritto negli occhi. Se deve dire una cosa negativa a un giocatore la dice, ma sempre nel modo giusto".