Terremoto in casa Roma. Nelle ultime ore è arrivata la svolta nella trattativa di Nainggolan verso la Cina, sponda Guanghzou. Cannavaro aveva già contattato settimana scorsa la società giallorossa, che non aveva escluso la cessione di un big per fare cassa e sistemare il bilancio a fronte dei ristretti parametri Uefa. L'affare era a un passo, con anche il massimo consenso del belga, ma l'ostacolo luxury tax ha di fatto chiuso o rallentato la trattativa.
L'accordo trovato sulla base di 50 milioni di euro è stato infatti messo in discussione dagli stessi cinesi che per colpa della famosa tassa, che ha come obiettivo quello di tutelare i prodotti dei vivai del Paese, devono raddoppiare i costi di qualsiasi investimento nel calcio sopra i 6 milioni. Il Guanghzou quindi, con la maxi percentuale da garantire alla Federcalcio cinese, dovrebbe pagare Nainggolan 94 milioni complessivi, e non solo i 50 che verrano versati nelle casse giallorosse.
Ecco perché adesso si starebbe studiando un affare in prestito con obbligo di riscatto, con la trattattiva che comunque rimane apertissima. Al giocatore, invece, sarebbe garantito un ingaggio monstre, superiore ai 12 milioni. Il rinnovo del belga, firmato a luglio fino al 2021, sembra solo un lontano ricordo ma una sua partenza, aldilà dei suoi comportamenti al limite fuori dal campo, sarebbe un colpo durissimo per la squadra e tutti i tifosi.