È uno Spalletti già calato nella partita quello che parlato durante la conferenza stampa di Trigoria alla vigilia del derby tra Lazio e Roma. Il tecnico conosce bene l'importanza della strategia comunicativa e allo stesso modo è conscio dei limiti di nervi che la parte più romana dello spogliatoio ha spesso evidenziato durante la stracittadina. Inoltre i giallorossi dovranno fare a meno di una pedina molto importante come Mohammed Salah.
Se si vuole trovare qualcosa di positivo nell'infortunio dell'egiziano, questo rimanda all'incertezza sul modulo della Roma. "Qualsiasi modulo vuole che si giochi a calcio, questo è fondamentale, non il modulo. La Roma ha fatto vedere di sapersi adattare, l'anno scorso in un modo e quest'anno in un altro. Per lunghi tratti ha fatto molto bene in qualsiasi scelta si sia fatta. Salah è il campione nell'andare di là, ma la Roma sa giocare anche basso. Noi dobbiamo essere convinti che i nostri comportamenti saranno quelli che decideranno come vadano le cose", l'analisi di Spalletti che non ha svelato il possibile undici titolare.
Sulle difficoltà di alcuni fra i suoi uomini più importanti a mantenere il polso della situazione di fronte alla Lazio, Spalletti è invece molto più chiaro e diretto. A chi gli chiede se sia un vantaggio avere dei romanisti puro sangue in rosa, risponde: "Dipende da come si vincono le emozioni, se si mantiene la lucidità. Se respiri per tutto l'anno il coinvolgimento sentimentale che ti dà questa partita, rischi di andare oltre. Sono sempre le qualità dei calciatori che fanno la differenza, la personalità di valutare quello che sta in mezzo come qualcosa da superare ma non ad ogni costo, sempre con razionalità e ragionamento, una solidità mentale".