A Rozzano, Esposito si conferma campione italiano welter. Appalusi per Sarchioto il medio del futuro.

Pubblicato il 16 luglio 2022 alle 18:07
Categoria: Boxe
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A Rozzano, Esposito si conferma campione italiano welter. Appalusi per Sarchioto il medio del futuro.

di Giuliano Orlando

ROZZANO (Mi).  Nonostante il caldo torrido, oltre settecento appassionati sono accorsi al Palasport Salvatore Serra in quel di Rozzano, nella fascia meridionale di Milano, per anni attivissima con la palestra presieduta da Saverio Parente, un mecenate dalla grande passione e un cuore d’oro, scomparso nel 2005. Da quel momento la boxe a Rozzano a livello organizzativo ha vissuto di ricordi, pur mantenendo viva la fiamma con la Pugilistica in Via Pietro Mascagni. Sul finire del 2020, Salvatore Cherchi il patron della OPI 82, ha voluto risvegliare Rozzano dal lungo sonno. Trovando nel sindaco Gianni Ferretti e nell’assessore allo sport Domenico Anselmi, il pieno favore per un ritorno del pugilato, fissato la sera del 19 dicembre 2020. Nell’occasione la famiglia Parente, dalla signora Anna alle cinque figlie: Loredana, Imma, Giuseppina, Antonella e Carla accolsero con grande entusiasmo l’iniziativa. In particolare da Carla, la più giovane, già speaker, ex arbitro e poi consigliere nel Comitato Lombardo presieduto da Massimo Bugada, a conferma che buon sangue non mente. Il ritorno dopo anni di silenzio ebbe un ottimo riscontro di pubblico, dimostrando di aver apprezzato la locandina preparata da Alessandro Cherchi, che puntava su pugili giovani e in ascesa. Sul ring combatterono il superwelter Samuel Nmomah, novarese originario della Nigeria, fece debuttare il superleggero riminese Nicolò Amore, il leggero bellunese Luca Grusuvin e il romano Armando Casamonica, classe 2000. Riservando il clou al welter Nicholas Esposito contro il palermitano Giovanni D’Antoni, semifinale ufficiosa per trovare lo sfidante di Tobia Loriga, allora campione in carica. A distanza di un anno e mezzo, si sono riaccese le luci sul ring del Palasport di Rozzano e il match clou ha visto sul ring ancora Esposito che dopo la vittoria su D’Antoni, è diventato campione italiano all’Allianz Cloud di Milano, il 26 gennaio 2021, detronizzando Tobia Loriga dopo una sfida aspra e spettacolare. La prima difesa, sullo stesso ring milanese, battendo nettamente l’abruzzese Emanuele Cavallucci, ex tricolore nel 2019, la seconda al PalaAllende di Cinisello Balsamo, nella rivincita concessa a Loriga lo scorso marzo, ancora battuto sui dieci round. A Rozzano il campione si è imposto con chiarezza sul pur coraggioso romano di Ardea, Alessio Mastronunzio (10-3), 27 anni, al primo tentativo tricolore. Esposito si è confermato pugile votato all’attacco, capace di sviluppare un volume di fuoco notevole, purtroppo la sua pelle molto sensibile, denuncia le tracce dei colpi subiti. Nelle ultime esibizioni ha migliorato il gioco di gambe e il movimento del tronco, ma denuncia ancora scarsa potenza e tra i welter il limite pesa e non poco nell’economia della fatica. Forse, sarebbe il caso di cambiare l’impostazione tecnica, nella traiettoria dei colpi, il destro in particolare.  Come da pronostico, lo sfidante, pur generoso e coraggioso ha lasciato il passo al rivale sia pure senza subire troppo. Il 97-93 dei tre giudici rispecchia l’andamento della sfida in modo corretto. Il giovane medio romano Giovanni Sarchioto (5), 24 anni, ha ricevuto meritati applausi dal pubblico, avendo offerto un saggio di ottima boxe, costringendo alla resa al quarto round, il georgiano Giorgi Ungiadze (22-45-2) 38 anni, attivo dal 2005, collaudatore di lungo corso, avversario dei migliori welter, superwelter e medi del vecchio continente. Il georgiano si è ritrovato al tappeto nel primo round, sul destro al viso, ha tentato di resistere reagendo di rabbia, ma la precisione implacabile di Sarchioto, che porta colpi da ogni posizione con grande naturalezza, non gli ha lasciato scampo. Al quarto round, l’arbitro ha chiamato il medico per valutare una ferita all’arcata sinistra del georgiano, che ha deciso per lo stop. Evitando ulteriori danni all’ospite ormai sull’orlo dell’abbandono. Situazione insolita, visto che non perdeva prima del limite dal 2016, quando dovette subire la stessa sorte contro il basco Kermanin Lejrroga (34-3), europeo nel 2018 e 2021, ancora in attività. L’impressione è che Sarchioto, abbia margini di miglioramento notevoli e posso aspirare ai vertici della prestigiosa categoria in tempi non troppo lontani. Il tatuatissimo mediomassimo Riccardo Merafina (8) non è certo un ragazzino, visto che ha varcato le 35 primavere, un percorso pugilistico iniziato vent’anni fa, portato avanti tra alti e molti bassi, fino al 2018, quando a 30 anni, decide di passare pro. Ha sempre combattuto a Milano e ha un seguito di tifosi incredibile. Era fermo dal 22 dicembre 2019 e la ruggine dell’inattività gli ha consigliato di gestire lo sforzo, vincendo ai punti sui sei round, contro il serbo Milos Jankovic (2-20-2), 29 anni, già visto in Italia, che ha disputato un match con grande orgoglio cercando di replicare alle folate offensive di Merafina, che al termine del match ha fatto sapere di puntare deciso al titolo italiano. 

Da quando il leggero Biagio Grimaldi (4), 21 anni, con vistosa barba, è passato sotto la guida tecnica di Franco Cherchi e si allena alla OPI a Milano, i progressi si fanno vedere e sentire, facilitati dall’opportunità di avere anche l’opportunità degli sparring di alto livello. L’ex allievo della Rocky Marciano, del maestro Biagio Pierri, stavolta è stato ancor più sbrigativo, spedendo KO il saluzzese Andrea Piras (0-5), al primo round, che pur perdendo i primi quattro match disputati era sempre arrivato ai punti. In particolare contro Andrea Lo Sicco (1-3-2) lo scorso dicembre a Milano, Piras aveva tenuto botta per i sei round previsti. Stavolta al primo scambio il sinistro di Grimaldi centra la mascella di Piras che finisce al tappeto. Riprende dopo il conteggio, ma al successivo attacco del mancino di Cinisello, subisce lo stesso colpo che lo rispedisce ancora giù e l’arbitro giustamente decreta lo stop.

Non è bastata al superpiuma milanese di Rho, Yuri Zanoli (2-7-1), 23 anni, la voglia di vincere contro il debuttante tunisino Ghaith Weslati (1) residente a Livorno, dove si allena, 22 anni, bene impostato che ha fatto valere il miglior tasso tecnico, colpendo d’incontro Zanoli, ferito fin dal primo round, fermato in quello successivo visto il peggiorare della situazione per Zanoli. Finisce in parità la sfida tra i medi Marcello Muccio (0-0-1), nato in Germania, 29 anni, residente a Milano al debutto tra i pro, un enorme tatuaggio sulla schiena, che ha attaccato per tutti i sei round, trovando la difesa attiva da parte del serbo Jovan Smilic (1-9-1), 25 anni, lungo le sei vivaci riprese, che a giudizio del pubblico Muccio avrebbe meritato la vittoria. Due giudici su tre, hanno visto il pari, e Smilic inserisce nel suo record un risultato inedito. Nessuno scandalo, anche perché Muccio non sembra destinato a lasciare il segno nei pro. Presente a bordo ring, il neo campione Intercontinentale WBO supermedi, il romano Giovanni De Carolis (31-10-1), che ha tolto la cintura al milanese Daniele Scardina il 13 maggio scorso a Milano. In attesa della rivincita, il campione ha svolto il compito di assistente tecnico dell’emittente che ha trasmesso la serata. Piacevole sorpresa, la presenza della signora Kay, moglie del grande campione Marvin Hagler scomparso nel marzo del 2021 a 67 anni. La vedova del “Marvelous” risiede nelle vicinanze di Rozzano, anche se spesso si trasferisce negli Usa. Una presenza solo casuale, oppure un interessamento al mondo di Hagler?

Alessandro Cherchi, organizzatore e regista della serata, stila un bilancio della serata e guarda anche al futuro. “Nel complesso è stata una serata positiva sia sul piano dello spettacolo ma soprattutto per la risposta del pubblico, considerato la data della riunione, in piena estate. Questo ci conforta, come il coinvolgimento del comune di Rozzano, il che ci fa sperare di poter tornare, magari in ottobre con qualche titolo e giovani promesse. Sulla vittoria di Esposito non avevo dubbi, anche se il campione deve completarsi ancora e lo può fare. Molto bene è andato Giovanni Sarchioto, a mio giudizio il migliore tra i nuovi talenti che presto metteremo alla prova per portarlo verso traguardi importanti. Il giovane romano senza essere un picchiatore naturale ha nella precisione l’arma vincente. Mi è piaciuto anche il debuttante tunisino Welslati e mi convince sempre di più Grimaldi, 21 anni, un leggero dal sinistro pesante in costante crescita. C’è molta carne al fuoco per il prossimo autunno, sia in Lombardia e in particolare a Roma”.                                                        L’EBU ha designato Matteo Signani sfidante ufficiale all’europeo dei medi, dopo la sconfitta contro il francese Anderson Prestot sul ring di Massy, avvenuta a dir poco con una procedura scandalosa, un vero pacco ai danni di Signani. “Purtroppo questi sono i rischi delle trasferte, mancando da parte dell’EBU quel rigore normativo necessario per applicare le regole. A quel punto, non restava che chiedere l’immediata rivincita. Che abbiamo ottenuto. Adesso faremo il possibile possa avvenire in Italia, dove Signani ha buone possibilità di tornare campione”.                                                                                                                                  Orlando Fiordigiglio (35-3), 38 anni, attivo dal 2010, tre tentativi europei falliti, con tanta sfortuna, lo scorso aprile a Prato, è tornato campione italiano superwelter, titolo che aveva detenuto nel lontano 2013. A meno di tre mesi, ha lasciato vacante la cintura, dando via libera ad una sfida tutta capitolina, tra Francesco Sarchioto (14-1) 26 anni, il fratello maggiore di Giovanni, unica sconfitta all’esordio nel 2017, contro Federico Cerelli, poi tutte vittorie. Se la vedrà con Francesco Russo (11-2). 31 anni, prima parte della carriera con Davide Buccioni, poi il passaggio alla OPI. Sceso di categoria, molto potente ma anche dalla mascella fragile, che gli è costata le due sconfitte prima del imite.                                                                                                                            Cosa ne pensa Alessandro Cherchi? “Che sarà un confronto molto sentito dai romani. Entrambi hanno un buon seguito di tifosi e anche la possibilità di vincere. Sarchioto tecnicamente è più attrezzato, mentre Russo è più potente. Importante che sia un campionato di qualità e su questo non ho dubbi”.