Si conclude nel peggiore dei modi il tour estivo dell'Italrugby: la squadra allenata da Jacques Brunel rimedia una clamorosa sconfitta a Tokyo contro il Giappone, che si impone 26-23 e centra il suo primo, storico successo contro gli azzurri. Per capitan Geldenhuys e compagni, apparsi deconcentrati e in debito d’ossigeno, si tratta della terza sconfitta consecutiva dopo quelle rimediate contro Fiji (25-14) e Samoa (15-0).
Battuta il 7 giugno da Fiji e sabato scorso da Samoa, l'Italia si presenta al Prince Chichibu Memorial di Tokyo a caccia di una rivincita e col desiderio di chiudere la stagione in modo dignitoso. Di fronte c'è un avversario, il Giappone, che finora quando ha visto azzurro ha sempre perso: cinque precedenti e cinque vittorie italiane. Stavolta la musica è diversa perché l'Italia, dopo avere perso Masi per un infortunio rimediato durante il riscaldamento, subisce subito la meta giapponese con Yamada (Goromaru trasforma per il 7-0). L'avvio a handicap costringe gli azzurri a produrre il massimo sforzo per rimontare. Missione compiuta anche grazie all'ausilio di una meta tecnica: al 18' siamo 10-10. Nella ripresa è una meta di Sa'u (con trasformazione di Goromaru) a portare il Giappone sul 26-16. E' lo strappo che decide il match. L'Italia si rifà sotto con una meta di Barbieri al 34', Allan trasforma ma è troppo tardi. Il Giappone chiude in attacco, nasconde palla alla nostra Nazionale e festeggia una vittoria dal sapore speciale: per la seconda volta nella sua storia riesce ad avere la meglio su una squadra del Sei Nazioni (un anno fa a cadere sotto il colpi del XV di Eddie Jones era stato il Galles).
"Congratulazioni al Giappone - commenta a fine partita il capitano azzurro Quintin Geldenhuys –. Ha giocato molto bene e meritato la vittoria. Noi siamo profondamente dispiaciuti per il risultato. Abbiamo perso troppi palloni e commesso troppi falli: inaccettabile".