Ancora due mesi di attesa e poi inizierà il Sei Nazioni 2019, che quest'anno festeggia la 20°edizione da quando a inizio millennio si è aggiunta l'Italia tra le cinque grandi d'Europa (Francia, Galles, Inghilterra, Irlanda e Scozia).
Gli azzurri come sempre saranno la squadra materasso del torneo, anche se l'obiettivo sarà vincere almeno una partita. Un evento che non si verifica da tre edizioni e ben 17 partite con l'ultima gioia arrivata nel 2015 contro la Scozia (19-22). Una serie infinita di sconfitte che ha portato l'Italia a ricevere per 13 volte il simbolico "Cucchiaio di legno" su 19 partecipazioni totali.
La squadra di O'Shea però si è stufata di essere la vittima sacrificale e cercherà di dimostrarlo sul campo. Magari dall'esordio in trasferta contro la Scozia, l'unica nazione che sulla carta possiamo mettere in difficoltà. Si giocherà il 2 febbraio a Edimburgo, una data da segnarsi sul calendario perchè potrebbe diventare storica per il rugby italiano. La Scozia ha 22 titoli in bacheca, ma da quando è arrivata l'Italia non ha più alzato il trofeo anche se il divario resta abissale.
Le grandi favorite restano Irlanda e Inghilterra, le due nazioni che si sono divisi i trofei negli ultimi cinque anni. L'anno scorso i Greens hanno svolto un cammino perfetto e senza errori, completando anche il Grande Slam (vittoria in ogni partita). Nell'albo d'oro hanno raggiunto a quota 22 titoli proprio la Scozia, mentre la rincorsa agli inglesi è ancora molto lunga.
I XV della Rosa infatti sono con 38 successi la squadra più vincente e quella con più tradizione nel torneo. La passata edizione hanno chiuso con tre sconfitte, ma l'infuocato debutto a Dublino può diventare la prima rivincita e forse la partita decisiva del Sei Nazioni. I campioni in carica ci arrivano dopo l'impresa sulla Nuova Zelanda (16-9) e restano ancora la nazione da battere.
Le possibili outsider sono Francia e Galles che apriranno il torneo nella partita inaugurale di Parigi. I Blues non vincono dal 2010, quando centrarono anche il Grande Slam, e non sembrano in forma. I Dragoni invece, seconda nazione più vincente (37), occupano il 3°posto nel ranking mondiale.