La Russia e il doping: basta questo per riportare alla memoria generale molti scandali, da ultimo quello delle sospensioni e squalifiche a pioggia degli atleti che si erano dopati nelle Olimpiadi invernali di Sochi 2014. Una bruttissima pagina di sport ribadita nel documentario ''Icarus'', visibile su Netflix e autore di un grande successo a livello di pubblico e attenzione generale, partito dagli USA e arrivato nel resto del mondo. E proprio dagli USA arrivano delle pesanti accuse alla nazionale russa di calcio, che sta sorprendendo nei Mondiali di Russia 2018 e ha battuto autorevolmente l'Arabia Saudita (5-0) e l'Egitto (3-1), qualificandosi agli ottavi di finale della rassegna casalinga con un turno d'anticipo.
I russi si giocheranno il primo posto contro l'Uruguay nella terza e ultima giornata della fase a gironi, ma le accuse statunitensi sono destinate a infangare le prestazioni dei giocatori locali e far discutere, fino a scatenare una sorta di Guerra Fredda sportiva. I rapporti tra Putin e Trump, già molto altalenanti, potrebbero infatti essere nuovamente rotti dalle accuse di Travis Tygart, capo dell'Agenzia Antidoping Statunitense (USADA) e grande accusatore di Lance Armstrong negli anni scorsi. In molti si erano stupiti per la straripante condizione fisica dei ragazzi di Cherchesov, in particolare di Cheryshev e Golovin, e Tygart ha avanzato le prime accuse di doping con queste parole: ''I russi dovrebbero sottoporsi a test più accurati: un miglioramento così repentino delle prestazioni va monitorato con grande attenzione. La FIFA ha il dovere di garantire al pubblico la regolarità della Coppa del Mondo''. E in effetti, le remore degli USA sul miglioramento russo trovano un fondamento: nelle amichevoli pre-Mondiale, la Russia aveva perso tantissime gare e ottenuto solo 5 vittorie in 20 match. Le due vittorie iridate, ottenute in quel modo, fanno e faranno discutere, e ora si attende la (piccata) risposta della Federcalcio locale.