Russo, stop da polizia per parte in film su camorra

Pubblicato il 19 aprile 2011 alle 14:18:36
Categoria: Olimpiadi
Autore: Redazione Datasport.it

La polizia non ha gradito quanto fatto da Clemente Russo: aver recitato in Tatanka, il film ispirato al libro di Roberto Saviano, “La Bellezza e l'inferno” e l'ha sospeso per sei mesi dall'attività agonistica. E pensare che il film, un “Toro scatenato” made in Italy ambientato nelle terre di Gomorra, non è neppure uscito nelle sale. Il debutto della pellicola, diretta da Pino Gagliardi è prevista per il 6 maggio.

Come riporta “Il Mattino”, il provvedimento di sospensione controfirmato dal capo della polizia Manganelli è stato notificato all'atleta casertano, tesserato per le Fiamme Oro. Una decisione confermata poi dai vertici della polizia i quali non avrebbero gradito alcune scene interpretate nel film dal pugile (ex camorrista che trova nella boxe una via di redenzione), ritenute troppo sopra le righe. Tanto da poter danneggiare l'immagine della polizia e da suggerire correzioni non recepite però in sede di produzione.

A poco è servita l'audizione davanti a una commissione disciplinare, dove le motivazioni addotte da Clemente Russo a difesa propria e del film non hanno convinto il comitato che ha deciso l'allontanamento del campione italiano cui persino il presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, aveva voluto esprimere il proprio apprezzamento dopo la medaglia conquistata per l'Italia sul ring dei pesi massimi in Cina.

Solo mercoledì scorso, sul suo blog, l'atleta e attore (Russo è assistito da Lele Mora dalla partecipazione al reality di Italia1 “La Talpa”) scriveva: “In questi giorni che mi separano dall'uscita nazionale nelle sale del mio film "Tatanka" cerco di dividermi tra i duri allenamenti nel centro della Federboxe ad Assisi e i numerosi impegni di promozione per il lancio della pellicola. Tatanka e Clemente, il pugile e l'uomo-attore, convivono in me e cercano di creare un prezioso equilibrio”. L'accaduto però, a oggi, con la sospensione di sei mesi dall'attività agonistica, rischia di compromettere la preparazione dell'atleta in vista delle Olimpiadi di Londra, in programma tra poco più di un anno.