Sabato all’Allianz per la TAF di Germani, sfide imperdibili
Morello-Moncelli, Esposito-Aouina, Paparo-Diallo, Kogasso-Lizzi e altri quattro match. Inizio alle 18.
di Giuliano Orlando
All’ultimo appuntamento milanese della TAF di Edoardo Germani, il 13 aprile scorso, il pubblico uscendo dalla struttura dell’ex Palalido, era soddisfatto per l’esito della serata, che aveva mantenuto le promesse della vigilia. Pugni e spettacolo, la componente vincente per garantire la fiducia e tornare quando il gong riprendere a scandire le riprese. La TAF torna sabato 16 novembre e promette boxe di ottimo livello e l’equilibrio delle sfide, la ricetta per stuzzicare il popolo della boxe. A cominciare dal ritorno di Dario Morello (23-1) che la volta scorsa si impose sul triestino Luca Chiancone (10-1-2), allora imbattuto e vantava una vittoria discussa e discutibile su Yassin Hermi (15-1-1), impegnato il 12 dicembre ad Amburgo, contro il turco di stanza in Germania, Serkay Comert (8). La prova del fuoco per il giovane (22 anni) fiorentino. Se dovesse spuntarla, sicuramente la TAF lo ripresenterà al pubblico di Milano. Come la volta precedente il clou è riservato al campione WBC del Mediterraneo medi, che dovrà respingere l’assalto di Felice Moncelli (24-8-2), 30 anni, pugliese di Corato, attivo dal 2012, una carriera dai risultati alterni, anche se 5 delle otto sconfitte le ha subite all’estero, i cui ring non sono certo generosi con gli ospiti. Moncelli fa parte dei pugili con la valigia sempre pronta, ma a differenza dei collaudatori rassegnati alla sconfitta, lui sale sul ring per vincere. Manca dall’Italia dal 23 marzo 2022, avendo disputato gli ultimi quattro incontri all’estero.
Tre in Germania e uno in Danimarca. Nella terra dei krukki ha incrociato due volte i guantoni con Ahmad Ali (19-1-1), per l’europeo IBF, la prima volta venne sconfitto dai giudici, in rivincita per evitare errori di sorta, mise KO l’avversario al settimo round. Lo scorso anno cede alla maggiore potenza di Slawa Sponer (19) in palio il Global WBO superwelter. Il 13 gennaio lo ingaggiano a Copenaghen, contro l’imbattuto Oliver Meng (12-0-1) che in precedenza aveva spedito KO il non più giovane romano Mirko Di Carlantonio (16-12-1), 43 anni all’ottavo round. Moncelli lo ha costretto al pari e fra i due aveva vinto l’italiano, che ha imposto lo scambio a media distanza, mettendo in confusione il giovane danese, 25 anni, a disagio contro un rivale che lo ha pressato per dieci round. Con questo risultato si presenta a Milano per tentare la conquista della cintura del Mediterraneo WBC che il pugile calabrese di stanza a Bergamo da parecchi anni, dove conduce una palestra polifunzionale frequentata con successo da giovani e meno giovani, ha già difeso contro Chiancone. Il papà Ercole Morello, medico veterinario, insegnante a Fuscaldo nel cosentino, che sarà all’angolo del figlio, ritiene che Moncelli sia l’avversario ideale per la boxe di Dario: “Il pugliese è uno tosto, attaccante coraggioso e continuo. Dario deve fare il suo gioco e colpire di rimessa, come ha fatto con Chiancone. Moncelli è più continuo ma anche frontale, quindi più facile da incrociare. Non sarà una passeggiata, ma il tasso tecnico è dalla parte di Dario”. Sul ring anche il nipote Roberto Lizzi (7-1), 23 anni, che prova a conquistare il tricolore cruiser contro Jonathan Kogasso (13), 28 anni, il gigante congolese, prossimo alla nazio
Una sfida non certo facile?
“Diciamo difficilissima. Sulla carta mio nipote è sfavorito e quindi deve compiere una vera impresa. L’avversario è più alto e ha maggiore allungo, quindi Roberto deve muoversi in continuazione e non dare bersaglio fisso. Dovrà sfruttare le velocità di braccia e non accettare la corta distanza. Una prova a rischio, ma quando passi professionista se hai ambizioni e vuoi andare avanti devi affrontare rivali difficili. Kogasso è rivale di grande qualità, oltre che il beniamino del pubblico milanese, quindi non abbiamo nulla da perdere. Comunque vada, sarà utile esperienza. Se vinciamo avremo compiuto un mezzo miracolo, una grande impresa”.
Ad una grande impresa è chiamato anche Nicholas Esposito (19), 30 anni, pro dal 2016, allenato dal papà a Cremona, già campione italiano (2021-2022), solo quattro match nelle ultime tre stagioni. Non combatte dallo scorso marzo e l’impegno odierno non è certo facile, contro un avversario che boxa di rimessa, abilissimo a eludere gli attaccanti, che sono la specialità di Esposito. Si tratta del coetaneo tunisino Akrem Aouina (11-1), attivo dal 2021 nei pro. Nel 2018 a Pescara, vinse a sorpresa il titolo nei welter dilettanti. Da oltre dieci anni risiede a Padova, mantenendo la nazionalità del paese natale. Lo scorso 8 giugno a Monza centra anche il tricolore pro, battendo il romano Pietro Rossetti (8-4), grazie alla sua boxe tecnica, che esprime con grande abilità. Si allena nel gym di Giacobbe Fragomeni a Milano, dove ha la possibilità di migliorare la base tecnico-tattica. Non meno incerto il pronostico che vede in palio il titolo italiano superpiuma tra Mohamed Diallo (9-1) e Francesco Paparo (8-1-1). Il primo ha una storia emblematica di come la boxe sia disciplina che ti permette il riscatto da situazioni a dir poco drammatiche. Diallo lascia la Guinea a 13 anni, nel 2014, col sogno di arrivare in Italia. Un viaggio infinito a allucinante, in Libia vive da prigioniero per mesi, addirittura incatenato e frustato. Approda a Siracusa, viaggiando su un gommone, dopo aver rischiato di affondare.
L’ultima tappa a Lastra a Signa, non lontano da Firenze dove finisce l’odissea grazie a Fernando Padariso, che lo accoglie come un figlio. Gli trova un lavoro da carrozziere, un locale dove abitare e lo invita a visitare il suo gym: “A Fernando debbo tutto e non lo dimenticherò mai. Da ragazzino sognavo di diventare un grande calciatore, ma quando entrai nella palestra da lui presieduta, capii che quello era il mio sport. Chi dice che è violento non potrà mai capire la vera violenza. Io che l’ho provata, debbo dire grazie alla boxe, un ambiente dove la norma e una grande umanità, che ho cercato per anni. Tirare pugni nel rispetto delle regole non è violenza, ma una scherma che premia il migliore. Adesso ho la grande occasione e spero di raggiungerla. Comunque vada l’incontro, alla fine abbraccerò il mio avversario come un fratello”.
Paparo è altrettanto fiducioso. Si è preparato al meglio col suo tecnico Francis, deciso a cancellare il ricordo della prima sconfitta, subita contro Francesco Osnato: “Col maestro abbiamo rivisto quel match e ho lavorato per eliminare certi errori. Contro Diallo dimostrerò che merito il tricolore e poi magari, chiederò la rivincita con Osnato”.
Negli altri incontri in programma, l’imbattuto mediomassimo egiziano Mohamed Elmaghraby (9) 28 anni, residente a Bollate alle porte di Milano, dove ha un robusto seguito di tifosi, attivo dal 2021 in caso di successo su Luca Spadaccini (10-7-3), abruzzese di Pescara, 35 anni, che garantisce spettacolo qualunque sia il risultato, è intenzionato a puntare ad un titolo. Da seguire il medio romano Francesco Faraoni (6), già campione italiano dilettanti nel 2017 a Gorizia, incontri in maglia azzurra, pro dal 2022 a 28 anni, deciso a bruciare le tappe e recuperare il tempo perduto. La tappa intermedia verso il traguardo tricolore al momento vacante, arriva dalla Moldovia, si chiama Ion Catarau (1-4) 31 anni, ha debuttato nel 2022 a Odessa in Ucraina dove ha vinto, nelle altre quattro tappe in Svizzera, Spagna, Norvegia e infine a Como, ha rimediato altrettante sconfitte, comunque onorevoli, compresa quella del 28 luglio contro Rocco Berardinelli (5-4-1), 41 primavere, che alterna il ruolo di pugile con quello di maestro.
Sulla carta, per Faraoni un collaudatore utile a fare esperienza. Stesso discorso per il leggero ventenne Cristinel Bindar (1), iscritto all’università di Pavia, deciso a laurearsi e nel contempo a salire in alto con i guantoni. Allievo della Boxing School, da dilettante è salito sul podio sia nelle categorie giovanili che agli assoluti. Affronta l’inglese Andrew Walsh (1-1) che torna a combattere dopo aver debuttato nel 2021, quindi fermo da oltre due stagioni, anche se il record non è chiaro. Vedremo sul ring che tipo di avversario è stato trovato per il giovane cremonese. Infine, Paul Amefian (1) 27 anni, nato nel Togo, naturalizzato italiano, mediomassimo dal fisico compatto, dovrebbe dare il meglio da professionista, ipermuscolato lento a carburare. L’avversario è Ibar Hibert (2-26) inglese di 32 anni, che torna a combattere dopo una sosta di tredici mesi. Di certo non gli manca l’esperienza. E’ alla prima trasferta fuori dall’Inghilterra, ma questo non dovrebbe influire sul rendimento. Per Paul un avversario tutto da scoprire e battere. Penso che non sarà facile. Si inizia alle 18 e sarà una maratona in grado di soddisfare tutti i gusti degli appassionati della noble art, con ben otto incontri in programma.
Medi: 10 t. Dario Morello (23-1) c. Felice Moncelli (24-8-2) WBC Mediterraneo. Welter: 10 t. Akrem Aouina (11-1) c. Nicholas Esposito (19) International Silver WBC. Superpiuma: 10 t. Mohamed Diallo (9-1) c. Francesco Paparo (8-1-1) tit. italiano vacante. Massimi leggeri: 10 t. Jonathan Kogasso (13) c. Roberto Lizzi (7-1) tit. italiano vacante. Medi: 6 t. Francesco Faraoni (6) c. Ion Catarau (1-4). Leggeri: 6 t. Alex Bindar (1) c. Andrew Walsh (1-1). Mediomassimi: 6 t. Paul Amefian (1) c. Ibar Hibert (2-26). I ticket sono in vendita su: https://shop.theartofighting.it.
Giuliano Orlando