Sabato a Melegnano battesimo della grande boxe, in piazza davanti al Castello Mediceo.

Pubblicato il 27 maggio 2023 alle 12:05
Categoria: Boxe
Autore: Redazione Datasport.it

 

Sabato a Melegnano battesimo della grande boxe, in piazza davanti al Castello Mediceo.

Al torneo Stamm in Polonia, la milanese Rebecchi vince l’oro, battendo l’ex iridata Mesiano in finale.

di Giuliano Orlando

Oggi, sabato, la storica e prestigiosa Piazza Vittoria, davanti al Castello Mediceo di Melegnano, ospiterà per la prima la grande boxe. Merito della giunta comunale, guidata dal sindaco Vito Bellomo e del presidente della Polisportiva Olimpia 2023, avvocato Pier Antonio Rossetti, sempre in prima linea quando si opera a favore dello sport.                                                                                                                                                                                       L’organizzazione è stata affidata alla Testudo Taverniti Promotion, una garanzia assoluta, società giovane ma attivissima grazie al maestro Alessio, che dirige anche l’attivissimo gym, dove si allenano dilettanti e professionisti. La boxe riservata ai professionisti, con tre incontri di indubbio richiamo, avrà un prologo eccezionale con l’assegnazione delle Cinture Lombarde 2023. Saliranno sul ring i vincitori delle semifinali, tenutesi lo scorso fine settimana al Palazzetto di Monza. Dopo anni di silenzio, sotto la spinta del presidente lombardo Massimo Bugada, è stato riproposto un torneo che in passato ha avuto tra i suoi vincitori campioni di grande prestigio. Voler rilanciare le cinture è stato un gesto di coraggio ma anche di speranza per il futuro. Si inizia alle 18.30, per assegnare le dodici cinture, sul ring montato al centro della Piazza Vittoria. Questi i confronti. 51: Romeo (Ares Boxe) c. Trabelsi (Boxing School); 54: Pranteddu (Boxe Island) c. Al-Assi (Boxing School); 57; Bignami (Hage Boxing Team) c. Sferlazza (Rocky Marciano); 60: Mesrar (Segrate Boxe) c.. Hamad (Spartacus); 63,5: Bertorelli (Hage Boxing Team) c. Houari (Boxe Madone); 67: Valet (Company of Boxe) c. Filoramo (Pug. Domus); 71: Merone (Boxe Team Vittoria) c. Abruzzini (Little Gym); 75: Nasufi (Acc. 360 & Boxe Caloi) c. Giammetta (Company of Boxe); 80: Mantovani (Little Gym) c. Babadji (Team  Lu.Co.); 86: Amefiam (Little Gym) c. Bertoni (Gold Accademy); 92: Frison (KBK Fighting Club) c. Capuzzi (Boxe Team Ruzze); +92: Catania (Imperium Team Boxe) c. Abdou (Pug. Domino). Confortevole la presenza di tante palestre a conferma dell’incremento regionale di atleti  

La parte riservata ai professionisti avrà inizio verso le 21,45 e la scelta di mettere sul quadrato pugili di casa è senza dubbio indovinata. Il giovane Alex Foglia (5), figlio d’arte e allenato dal papà Salvatore, impostato da mancino, trova il non più verde Alfredo di Bortolo (5-11) 40 anni, pro dal 2016, collaudatore dignitoso, che lo scorso dicembre ha avuto l’opportunità di battersi per il tricolore dei piuma, affrontando l’emiliano Mattia De Bianchi, che si è imposto prima del limite, come nelle previsioni. Il suo avversario, che si allena alla Glaldiator di Vanzago, concede al pugile di Pinerolo qualche chilo, ma non dovrebbe correre rischi, sempre che usi la velocità di gambe e di braccia, non dandogli bersaglio fisso. Papà Salvatore ai miei dubbi sul rischio contro un rivale molto più esperto, ha sorriso: “Ogni incontro ha i suoi rischi, e contro uno più esperto ci sono sempre. Ma, se vuoi crescere devi metterli nel conto e devi saperli superare. La tattica è semplice: colpire e non fargli trovare bersaglio. Alex lo sa e può farlo. Questo il mio pensiero”.  Ne guadagnerà lo spettacolo. Di certo al giovanotto non mancano orgoglio e decisione. Nel precedente incontro a Merate, lo scorso marzo, prima di inquadrare il marocchino Aziz El Ghouiyal, longilineo scomodo e scorretto, ha subito qualche colpo, ma una volta messo nel mirino, lo ha costretto solo a difendersi. L’altro incontro in programma riguarda il supermedio Daniele Reggi (5), allievo di Taverniti, 24 anni, dal pugno pesante e dal temperamento da guerriero, che sulla carta non dovrebbe aver problemi contro il marchigiano Andrea Cannoni (0-15), dal repertorio limitato con un record che dice tutto. Si tratta di capire come imposterà il match l’ospite. Ci auguriamo che almeno ci provi e non faccia diventare il match una rissa inguardabile. Com’è stato a Monza nella sfida tra Morgan Moricca (2) e il piemontese Marco Delmestro (1-36) 43 anni, che ha mostrato come non si deve boxare, offrendo il peggio. Mi sono permesso di scrivere che questi non atleti, dovrebbero essere fermati dalla federazione. Che per smentirmi clamorosamente, gli ha concesso l’ok per un successivo match. Confermando la grande preparazione tecnica della Commissione preposta alle scelte nei pro. Allontanando il collega Demetrio Romanò, che si era permesso di avere dubbi su certe scelte. In chiusura, spazio alla boxe femminile sempre più in evidenza. Combatte la peso piuma Jessica Bellusci (1), allieva del maestro Marco Antognaccetti, che gestisce la Ares Boxe ad Appiano Gentile. Il maestro ha seguito Jessica fin da dilettante, dove lo scorso anno ha raggiunto il bronzo agli assoluti. La Bellusci ha la tipica boxe delle fighter, impostando la sfida sulla corta distanza. Questo è il secondo confronto da pro. Sua avversaria la debuttante fiorentina Antonina Cuti, allieva della Pugilistica San Giovanni, buon record in maglietta, presente alle WBL nel 2021, attiva nei vari sport da combattimento.

 

Si è concluso lo storico torneo internazionale Felix Stamm, che si svolge nella città di Pultusk in Polonia, giunto alla 38° edizione. Stamm prima ottimo pugile, è considerato uno dei migliori tecnici alla guida della nazionale per molti anni. La manifestazione aperta a uomini e donne, ha visto la presenza di 22 nazioni, con i pugili migliori in vista delle preolimpiche nei vari continenti. Al via: Australia, Azerbajan, Bulgaria, Croazia, Inghilterra, Finlandia, Francia, Germania, Ungheria, Irlanda, Kazakistan, Lituania, Moldova, Romania, Scozia, Slovacchia, Trinidad & Tobago, Ucraina, Uzbekistan, Galles, Italia e Polonia. La pattuglia azzurra guidata dai tecnici Francesco Damiani, Eugenio Agnuzzi, Massimiliano Alota e dall’arbitro Veronica Ponsiglione, ha portato al torneo quattro maschi e cinque donne. Il bilancio finale è abbastanza incoraggiante e avrebbe meritato un commento da parte degli organi competenti, limitatisi ai risultati senza neppure i punteggi. Mi incarico io di dare qualche dettaglio in più. Tra le donne, nei 60 kg., l’allieva del maestro Birardi, che fa parte delle FFOO, ha conquistato l’oro battendo in finale la collega Alessia Mesiano, ex iridata nel 2016. Un match brillante, vinto chiaramente dalla mancina milanese, mostrando miglior scelta di tempo e precisione, nonostante la brillante condizione della romana. Il risultato dovrebbe aprirle le porte della preolimpica a Cracovia. Entrambe hanno disputato altri due confronti vincenti contro rivali quotate. Bronzo per la viterbese Melissa Gemini nei 75 kg. vittoriosa contro la polacca Toborek, nettamente battuta dall’inglese Davis in semifinale, che la sovrastava fisicamente, essendo l’italiana di una categoria inferiore. Ma sembra che il consiglio di scendere, si perda nei piatti di maccheroni. Angela Carini è uscita all’esordio, contro la titolata polacca Rygielska, che ha vinto il torneo nettamente. Ancora una volta l’azzurra è stata vittima di un verdetto bugiardo, il 3-2 che premiava la locale faceva torto alla prova dell’azzurra, che meritava la vittoria e avrebbe vinto il torneo. Anche in questo caso, nessun commento sul risultato. Jessica Galizia   nei medi, è apparsa troppo immatura contro l’irlandese Carabine. Tra i maschi bella prestazione del rientrante Federico Serra (54), dominando prima il polacco Dudajek e in finale lo sgorbutico ucraino Nabiilev, che ha cercato di mettere la sfida in rissa, senza riuscirci. Il terzo oro lo ha conquistato nei 67 kg. il pugliese Gianluigi Malanga, tornato ad una buona condizione dopo un periodo poco fortunato. Ha vinto battendo il tenace polacco Sulecki e poi l’ucraino Aliiev, avversario molto forte. Meno fortunati nei 71 kg.  Salvatore Cavallaro e Manuel Lombardi. Dopo l’esordio vincente, si sono fermati ai quarti. Il siciliano dopo il successo sul locale Urban, cedeva di fronte al gallese Croft, mentre il romano, superava prima l’irlandese McConnel e con una giuria meno casalinga avrebbe conquistato almeno la semifinale contro Znameic.  Questo il bilancio azzurro in un torneo importante, dove erano presenti nazioni come Irlanda, Germania, Inghilterra, Finlandia, Ucraina e altre che l’IBA ha sospeso. Adesso cosa accadrà? Che anche lo Stamm e quindi la Polonia subirà la stessa sorte delle altri dichiarate out?  Ovvero, non accadrà nulla, semmai l’IBA dovrà prendere atto che l’Europa le sta sfuggendo di mano. Il resto la vedremo a Cracovia.

Giuliano Orlando