Sabato quattro iridati sul ring alla Capital One Arena di Washington
Vianello il 14 gennaio a New York rischia contro Rice.
di Giuliano Orlando
Dopo l’abbuffata a tavola, tra Natale, Capodanno e l’Epifania, dove la grande boxe ha fatto da semplice spettatrice, tornano ad accendersi le luci sul ring negli USA. A rompere il silenzio la TGB Promotions di Tom Brown e Sampson Lewwkovicz, che operano con i grande manager da anni. Stavolta molti dei protagonisti sono gestiti da Al Haymon che presenta alcuni dei pezzi pregiati la sera di sabato alla Capital One Arena di Washington, la struttura multifunzionale dove si svolgono anche concerti musicale e altri sport. Nell’occasione il cartellone mette in programma 13 incontri e nonostante non vi siano sfide mondiali la presenza di due campioni in carica, entrambi mancini, Gervontas Davis (27), 28 anni, pro dal 2013, l’imbattuto titolare dei leggeri WBA, in carica dal 2019 battendo il cubano Gamboa, opposto al dominicano Hector Luis Garcia (16) iridato dei superpiuma WBA, a sua volta imbattuto, 31 anni, pro dal 2013. La vigilia dei due protagonisti ha acceso qualche scintilla, in particolare dalle parti del pugile di San Juan de la Maguana, allenato dal padre, per le dichiarazioni di Devin Haney, l’attuale campione dei leggeri di tre sigle (IBF, WBC, WBO) con l’aggiunta di super WBA, che ha ricordato come nel 2021 rimandò a casa Luis Garcia, ingaggiato da sparring, essendo risultato troppo fragile per il compito. Tesi smentita da Luis De Cubas jr. il suo tecnico, in modo netto. Tutto tranquillo sul fonte del campione di Baltimora, solitamente loquace, stavolta molto prudente, non ignorando che Garcia, imbattuto in sette anni di carriera, ha sconfitto avversari di valore e non avendo nulla da perdere, sabato darà il meglio per ottenere il risultato clamoroso. Gervontas, che oltre un anno addietro rese vacante la cintura superpiuma WBA, oggi sta pensando di salire nei superleggeri, dove è già stato campione, con la prospettiva di sfidare Haney e sarebbe uno dei confronti tra i migliori talenti delle ultime covate. Match senza titoli in palio ma di grande interesse. Come diversi altri della serata. Demetrius Andrade (31), 34 anni, è un veterano del ring, fortissimo dilettante, con un record di 60+12-, titolare USA ai Giochi di Pechino 2008, anno in cui passa pro. Nel 2013 conquista il mondiale superwelter WBO, che arricchisce con la WBA nel 2017. L’anno dopo sale nei medi e cinge la cintura WBO. L’ultima sfida il 19 novembre 2021 a Manchester in casa di Jason Quigley (19-2) che spedisce KO al secondo round. Dopo una sosta di 14 mesi circa, scalda i muscoli contro De Mond Nicholson (26-4-1), del Maryland di 29 anni, collaudatore di buona qualità, test per capire se proseguire o salutare la compagnia. Un altro ex iridato è Lamont Pederson (35-5-1), sulla soglia dei 39 anni, gestito da Al Haymon e dalla Golden Boy di Oscar De La Hoya, pro dal 2004, iridato nel 2011 scalzando il pakistano-inglese Amir Khan a Waschington, per cinture IBF e WBA superleggeri, nel 2017 sale nei welter e cinge il trofeo WBA. Fermo dal 2019, dopo due stop, contro Errol Spence e Sergey Lipinets. Affronta Michael Ogundo (16-16) avversario di comodo. Il fratello più giovane, Anthony (39-1) piuma di 37 anni, attivo dal 2004, meno dotato e attivo, torna per il piacere di ritrovare applausi senza alcuna ambizione, incrocia Raul Chirino (21-16) di 36 anni, residente a Miami in Florida, che proviene da due vittorie e ha promesso di voler centrare la terza. Da capire se Anthony è d’accordo. Dai veterani alle ambiziose promesse. In primo piano il welter Taron Ellis, 25 anni, pro dal 2016 a 18 anni, dopo ottima attività da dilettante (58+3-) famiglia dove la boxe è di casa, si allena con i fratelli Derek e Farak. Sta marciando alla grande, 27 KO delle 29 vittorie, unico stop, il NC contro il sudafricano Chris Van Eerderen (28-3-1), 35 anni, residente negli USA, a Uncasville il 19 dicembre 2021 per l’IBO dei welter. In attesa di riprovare, affronta l’ucraino Karen Chukhadzhian (21-1) 26 anni, residente in Germania a Karlsruhe, attività in Russia. Unica sconfitta nel 2015. In palio l’interim IBF. Avversario da non sottovalutare. Altro welter di qualità, Rashidi Ellis (24) 29 anni, pro dal 2013, di Lynn (Massachussetts) detto Speedy, per la velocità dei colpi. Anche lui ha due fratelli Ronald e Rashida, sul ring. Attivo anche in Portorico, Repubblica Dominicana e in Messico. Affronta il venezolano Roiman Villa (25-1) picchiatore di vaglia con 24 KO, coetaneo del suo rivale, pugile dalla valigia facile, ha combattuto e vinto oltre che in patria in Colombia, Messico, interra dominicana, Uruguay e Panama. Unica sconfitta nel 2019 in Messico. Si giocano l’Internazionale WBC vacante sui 12 round. Altro imbattuto sul ring, il superleggero Brandun Lee (26) con 22 KO, californiano di 23 annii, pro dal 2017, spesso sui ring messicani. Test sulla carta facile, l’argentino Diego Gonzalo Luque (21-10-2) di 37 anni, pro dal 2011, che proverà ad evitare lo stop prima del limite. Altro giovane, il superwelter ventenne Vito Mielnicki jr. (13-1) pro dal 2019 a 17 anni, di Roseland nel New Jersey, lo scorso 15 ottobre a New York, conquista il titolo americano WBA, battendo il messicano Umberth Ponce sui 10 round. Incrocia i guantoni con Omar Rosales (9-1-1) 32 anni, residente a Houston, pro dal 2020. Il 14 prossimo al Turning Stone & Casino di Verona nel distretto di New York, presente la ESPN USA, la Top Rank di Bob Arum, punta sui massimi e nella locandina figura anche il gigante romano Guido Vianello (10-0-1) al confronto più impegnativo della carriera. Dopo la lunga sosta imposta dal Covid 19, Vianello è tornato a combattere a Roma, prima volta in Italia, battendo lo scozzese Jay McFarland (13-7) dimostratosi un buon test, dopo oltre un anno di forzato riposo. Per il rientro americano la Topo Rank in un primo tempo gli aveva proposto il gigante di colore Stephan Shaw (18) con 13 KO all’attivo, 30 anni, rivale molto rischioso, forse troppo, dirottato successivamente come avversario di Efe Ajagba (16-1), il nigeriano di 28 anni residente a Stafford nel Texas - una sola sconfitta in carriera contro il cubano Frank Sanchez (21) passato pro nel 2015, dopo una carriera di ottimo livello come dilettante - in sostituzione del colombiano Oscar Rivas (28-1) infortunatosi in allenamento. Al suo posto è stato indicato Jonathan Rice (15-6), non più giovanissimo ma veloce di gambe e braccia, oltre dalla stazza imponente. Tra l’altro molto più quotato dell’Italiano e in serie positiva dal luglio 2021, dopo aver messo KO, a sorpresa sul ring di Prudential il fino ad allora imbattuto Michael Polite, dopo cinque round di scambi violenti. Rice concede la rivincita raddoppiando la borsa e ribatte Polite sia pure ai punti in modo netto. La doppia affermazione ha motivato come mai prima d’ora, intensificando gli allenamenti, si affida a un dietologo e perde molti dei chili superflui. Diventando da collaudatore rassegnato a pugile ambizioso. Questo l’avversario che troverà Guido Vianello. Che comunque, seguito dal suo maestro e allenatore, Simone D’Alessandri, ha svolto una preparazione meticolosa. “L’occasione proposta dalla Top Rank – spiega il suo tecnico – aveva due aspetti: il rischio di affrontare un picchiatore pericoloso, ma anche l’opportunità in caso di vittoria di salire parecchio più in alto nel ranking mondiale. Siamo andati ad allenarci a Londra, dove non mancano massimi di qualità per fare i guanti. Guido ha disputato riprese con alcuni dei più forti massimi europei, da Dubois a Clarke il fortissimo Richard Riakporhe (15) vincitore anche del nostro Turchi, con Fischer e Solomon..Un lavoro che dovrebbe portarlo al top della forma la sera della sfida con Rice. Col quale Guido a fatto molte sedute di guanti, quindi non proprio uno sconosciuto. Siamo tornati a Roma per completare i bagagli e sabato partiremo per New York”.
Giuliano Orlando