"La cessione di Ibrahimovic? Una squadra che vince tutto come il Barcellona non si sbaglia, è stato giusto venderlo". A dirlo è Arrigo Sacchi in un'intervista al quotidiano catalano "Sport". L'ex allenatore del Milan passa in rassegna diverse epoche calcistiche e giunge alla conclusione che "per me ci sono tre squadre che hanno creato un vero legame, una connessione con gli appassionati di calcio: l'Ajax di Cruyff, il Milan che ho allenato io e l'ultimo Barcellona. In tre epoche diverse hanno reinventato il gioco del calcio".
Sacchi non lesina sui complimenti alla squadra di Guardiola: "E' una squadra che amo. Storicamente - spiega l'ex tecnico - la Spagna ha avuto buoni giocatori ma non buone squadre: è sempre stata carente dal punto di vista del collettivo. Questo Barcellona invece si muove bene a livello collettivo. E' una bella macchina, l'entusiasmo puro, una splendida notizia per il calcio".
Inevitabile il paragone tra Messi, stella della squadra di Guardiola, e Diego Armando Maradona, che Sacchi ha incrociato più volte da avversario con il suo Milan: "Messi è un giocatore fantastico ma Diego era unico - è il parere dell'allenatore -. Messi ha più bisogno della squadra rispetto a Diego: Maradona era la fonte del gioco, Leo ne è più una conseguenza. Maradona aveva più qualità ma Messi sta segnando un'epoca".
Per chiudere un parere sull'imminente sfida tra Milan e Barcellona in Champions League: "Il Milan è una squadra pericolosa, soprattutto per il Barcellona - dice Sacchi -. Non gioca un calcio armonioso e non ha le conoscenze generali dei catalani ma ha giocatori che possono far male: si è visto con Pato al Camp Nou, e questa volta ci sarà anche Ibrahimovic". Quindi la stoccata allo svedese, con cui l'ex allenatore del Milan in passato ha avuto qualche dissapore: "Ibra è un grande giocatore ma non sempre gioca con la squadra. Questo non vuole dire che non sia un giocatore di primo livello, però il Barcellona funziona come un'orchestra mentre Ibra è sempre stato un solista".