In casa Sampdoria è stata la giornata di presentazione di Walter Sabatini, come nuovo responsabile dell'area tecnica. L'ex dirigente nerazzurro, dopo aver preso il posto di Daniele Pradè passato all'Udinese, ha parlato davanti alla stampa al fianco del presidente Ferrero e del ds Osti toccando svariati temi.
Nella Sampdoria, Sabatini troverà nuovi importanti stimoli, persi durante il suo lavoro all'Inter, club che ha lasciato lo scorso marzo, dopo nemmeno un anno dal suo arrivo. Il periodo nerazzurro ha lasciato un ricordo amaro: "L'Inter è stata una mia feroce delusione. Mi sono dimesso perché non mi sentivo in totale sintonia, non tanto con l'ambiente quanto con Suning. Ero stato assunto per costituire un network internazionale, poi sono cambiate alcune norme interne al governo cinese che si sono ripercosse nel calcio e questo progetto è andato in depressione". A quel punto il divorzio con i nerazzurri è stata una scelta obbligata: "Mancando i presupposti, una mia permanenza all'Inter sarebbe stata asfittica. Non vedevo come il mio modo di pensare e operare potesse coincidere con quello della proprietà cinese, non sentivo di potermi esprimere al meglio, di poter portare a buon fine le operazioni".
Sabatini ora pensa solo alla Sampdoria spiegando i motivi che lo appena spinto ad accettare questa offerta: "Scegliere di venire in questa società è stato bello. Innanzitutto ritornerò a frequentare e coltivare la mia utopia calcistica, è qualcosa che facevo già quando ero al Palermo e si basa su un modo di essere, di pensare e di pormi davanti al calcio. Inoltre avevo un debito che mi porto dietro da sette anni, avendo allora fatto un accordo poi mantenuto con Riccardo Garrone. Adesso vado a ripagare questo mio debito, per questo motivo ringrazio la società che mi ha voluto portare qui".
Gli obiettivi prefissati da Sabatini sono molto: "La mia idea di calcio è unica, soprattutto quando lavoro con una società che ha come presupposto quello di essere inferiore alle grandi. La mia idea è proprio quella di arrivare al loro livello. La Sampdoria non dovrà essere subalterna alle big del nostro campionato. Ho scelto io un contratto annuale, è una mia abitudine. Avere pensieri sublimi e l'unico pensiero sublime è l'Europa. In fondo otto anni fa proprio la Sampdoria vincendo a Roma si prese per un punto la Champions rispetto al mio Palermo. Ora la rivorrei".