Chi sarà il presidente del nuovo quadriennio? D’Ambrosi si ricandida.

Pubblicato il 29 settembre 2024 alle 18:09
Categoria: Boxe
Autore: Wilma Gagliardi

 

Chi sarà il presidente del nuovo quadriennio? D’Ambrosi si ricandida.

La posizione di Falcinelli, i messaggi di Baldantoni. Cento sussurri.

di Giuliano Orlando

In attesa delle elezioni per il rinnovo dei quadri dirigenziali della FPI, ovvero presidenza, vice e consiglieri per il quadriennio che deve portarci ai Giochi di Los Angeles 2008, andiamo alla scoperta della situazione di casa nostra. Sempre che il pugilato sia presente. Personalmente penso che le luci del Coliseum si accenderanno per ascoltare il suono del gong, come avvenne nel 1994. Per contro, certi superesperti sostengono che la boxe uscirà dagli sport olimpici e non parlo dell’IBA, che fa il suo lavoro, sbagliato o giusto che sia, ma di chi ritiene di saperne più degli altri. Mi auguro con tutto il cuore, che anche stavolta volta, prenda l’ennesimo abbaglio. Tornando alle elezioni italiane, la vigilia è ricchissima di voci e sussurri, tutti spiegano di volere il bene della boxe, che va rinnovato tutto, via il vecchio e avanti il nuovo. I responsabili del fallimento ai Giochi di Parigi non esistono. Solo fatalità? Poi scopro che la preparazione di Salvatore Cavallaro e Aziz Abbes Mouhiidine si è svolta a Catania, sotto la guida dei tecnici Moffa e Cavallaro il papà di Salvatore e non da Emanuele Renzini, ufficialmente il responsabile delle squadre nazionali. Che Lenzi il +91, si è trovato in difficoltà non avendo sparring adeguati. Già l’ultima preolimpica ad Hong Kong, dove nessun azzurro e l’azzurra Gemini non riuscirono a qualificarsi, aveva dato segnali non ottimali sulla condizione dei nostri. A Parigi, oltre i verdetti bugiardi che hanno messo fuori Irma Testa e Aziz Mouhijdine alla buona prova di Lenzi, le altre azzurre non hanno certo brillato e l’abbandono di Angela Carini contro l’algerina Imane Khelif (fatta sfilare alla settimana della moda a Milano), andava sicuramente gestito meglio. Per amor di verità, va anche detto che tutto ha remato contro l’Italia, anche se nulla è casuale. In tale guazzabuglio, l’unico esonerato è stato Emanuele Renzini, decisione presa dal CF. Questo mi ricorda Rio 2016, dove lo stesso mal-trattamento venne riservato a Raffaele Bergamasco, più vittima che colpevole. Al momento l’unico che ha confermato di candidarsi è il dottor Flavio D’Ambrosi, presidente uscente. Il suo vice vicario, l’ingegnere Fabrizio Baldantoni, ha fatto conoscere attraverso Facebook di essere deciso a dare una svolta alla Federazione e al movimento. Il dottor Giuseppe Macchiarola, già consigliere federale, ha spiegato con interventi sul sito personale, errori e contraddizioni dei presidenti del recente passato, proponendo il campano Angelo Musone. Per la verità ha elogiato ex consiglieri federali che a giudizio personale non solo non hanno lasciato traccia, ma sono risultati negativi. Comunque ogni opinione va rispettata. Mi trova d’accordo quando critica le deleghe a gogo. Da regolare in modo diverso. Franco Falcinelli, presidente onorario, un passato arrivato al vertice dell’AIBA e fondatore del Centro di Assisi, legato all’IBA, ha chiesto e ottenuto un colloquio col presidente FPI. Il risultato è stato spiegato sempre su Facebook, dallo stesso presidente, dal quale si evince che dopo aver ascoltato Falcinelli, la posizione federale è quella di limitare il Centro per gli allenamenti, dando spazio ad altri centri anche per una questione logistica e di costi. Mi fanno sapere, ma dico questo col dubbio, quindi potrei non essere preciso. La FPI ha sottoscritto un accordo a lungo termine, col comune di Assisi, affittando il Centro, attraverso un prestito ottenuto col PNRR. Chiaro che ogni regione per allearsi con le varie correnti, chiede il corrispettivo in consiglieri e responsabili nelle varie commissioni. Altro argomento di grande attualità dopo l’uscita ufficiale della FPI dall’IBA, a sua volta esclusa dal CIO in via definitiva. Questa decisione riguarda la presenza dell’IBA ai Giochi olimpici e non ai campionati continentali, internazionali e nazionali. Non entrando nel merito dell’attività che riguarda le federazioni continentali. Il nuovo coordinatore sportivo dell’attività delle nazionali, Massimo Bugada, presidente del Comitato Lombardo, appena riconfermato, mi ha spiegato la situazione italiana, che è poi quella di tutte le altre nazioni. “Il CONI ha preso atto del passaggio della FPI dall’IBA alla World Boxing, ma non ha vietato la presenza dell’Italia a tornei e campionati, in questo caso gestiti dalle federazioni continentali e in Europa dell’EUBC. Al momento sono ancora sotto l’ombrello dell’IBA, ma non giocano alcun ruolo nell’attività che si riferisce alle olimpiadi”.  Aggiungo che la situazione potrebbe cambiare e spero si evolva, quando la WB avrà ottenuto i requisiti per cui il CIO la riconoscerà quale ente che rappresenta il pugilato dilettantistico mondiale. Quali i requisiti?  In modo generalizzato, il minimo di 50 nazioni rappresentanti tutti i continenti. La situazione economica atta a sostenere l’attività agonistica, in particolare, i tornei di selezione per ottenere il visto di abilitazione per partecipare ai Giochi. In questo caso quelli di Los Angeles 2028. Nel frattempo ha organizzato i mondiali U19 a Phoenix in Arizona e altri tornei, qualcuno in Europa e nel 2025 a Liverpool si terranno i primi mondiali assoluti M/F.  E’ in contatto con alcune importanti aziende per ottenere contributi. Se il buon Dio ha dovuto lavorare sei giorni per costruire il mondo  e aveva poteri assoluti, compresi i miracoli, mi sembra democratico concedere alla WB il tempo per crescere. Voglio chiarire che il CIO non ha mai escluso il pugilato dai Giochi, come sostenuto dai soli disfattisti. Ha chiarito che, contrariamente ha quanto ha fatto per Tokyo e Parigi, non si accollerà l’organizzazione delle selezioni e tutto il resto. Per questo ha messo il pugilato in stand-by, ovvero in attesa sia in grado di essere autonomo. Recentemente è stato pubblicato, dalla solita fonte, che il WB sia ormai alla vigilia della cancellazione. Scoprendo che la notizia è arrivata da un sito, dove ha una rubrica il segretario dell’IBA.  Che svolga molta attività è assodato e in particolare stia ampliando il suo interesse verso il professionismo, allestendo riunioni in ogni parte del mondo, con ottimi riscontri è una realtà. Ma questo non significa, come mi spiegava l’ottimo arbitro Vadilonga, che l’IBA spazzerà via tutta la concorrenza. Personalmente ritengo che sia la strada migliore nel suo futuro. Almeno fino a quando avrà il contributo di Gazprom, la compagnia al 50% di proprietà del governo russo, che gestisce stoccaggio, lavorazione e vendita del gas, oltre ad altre attività tra cui una società di sicurezza privata, che fornisce soldati mercenari, compresi quelli che hanno combattuto contro l’Ucraina. Una grande potenza finanziaria, con la partecipazione al 17% della Banca Mellon con sede a New York. Nel 2023 per la prima volta ha chiuso i conti con un passivo di oltre 100 milioni di dollari. Il presidente dell’IBA, Umar Klemlev, confermandosi ottimo manager, ha trovato nel vice primo ministro degli Emirati Arabi Uniti, Manṣūr bin Zāyed Āl Nahyān, un nuovo sponsor, interessato alle varie attività sportive, dal calcio, il Manchester City è di sua proprietà, oltre ad altre squadre importanti e in particolare col pugilato ad alto livello. Aveva fatto sapere di volersi candidare alla presidenza del CIO, ma ha dovuto fermarsi subito, non avendo i requisiti statutari (iscrizione nel Consiglio dello stesso). Personalmente non sono contrario all’attività dell’IBA, in particolare nel mondo del professionismo. Non condivido la politica dei tornei che allestisce e premia in eccesso i primi. Anche se ultimamente ha allargato il campo, ritengo che tale scelta non sia la migliore. Perché ritengo che il professionismo sia il futuro dell’IBA? Quando il World Boxing verrà riconosciuto dal CIO, per forza di cose la situazione cambierà e le nazioni per partecipare ai Giochi dovranno far parte della nuova organizzazione. Mi auguro anche che i responsabili degli enti continentali, cambino la loro posizione giuridica e diventino parte della WB, evitando lungaggini burocratiche infinite. Contrariamente a chi lo riteneva in coma, la nuova associazione ha ormai raggiunto e superato le 50 nazioni e anche l’Asia che poteva risultare la meno favorevole al nuovo ente sta credendo nella WB. Al congresso continentale asiatico, il presidente della federboxe del Kazakistan, dove si è tenuta la riunione, ha invitato l’olandese Boris van der Vorst al quale ha fatto conoscere l’intenzione del Kazakistan di iscriversi alla WB. Unendosi così all’India che lo ha già fatto assieme a Corea del Sud, Filippine, Mongolia e altri quattro. L’Europa è presente con 13, le Americhe con Usa, Argentina, Canada, Brasile, Panama, Ecuador e altre nove. Per un WB in coma, non mi sembra ancora il tempo dell’estrema unzione.

Giuliano Orlando