Il Sassuolo dovrà ripartire nella prossima stagione senza due pilastri come il tecnico Eusebio Di Francesco e il ds Giovanni Rossi. Il presidente Squinzi commenta questi addii con un po' di amarezza, soprattutto nei confronti dell'allenatore: "Non me l'aspettavo, pensavo che il contratto contasse ancora qualcosa e che la clausola di 3 milioni fosse una garanzia. Non posso trattenerlo con la forza, faccio lo stesso con i 10 mila dipendenti sparsi per il mondo: se vuole lasciare, pazienza".
Nell'intervista a 'La Gazzetta dello Sport' ha sottolineato: "Di Francesco ha altri due anni di contratto e una penale da pagare in caso di rescissione. Di questo dovremo parlare con la Roma. Aspettiamo". Mentre sul ds Rossi che va al Cagliari ha aggiunto: "Ci siamo parlati, mi ha detto che voleva cambiare. Ma già un'altra volta era andato via per poi tornare". Squinzi spera che non se ne vada anche il talento Domenico Berardi: "Non ho capito cosa vuol fare, vorrei che restasse per diventare la bandiera del Sassuolo. Ma dopo quello che è successo con Di Francesco non ho più certezze, comunque faremo di tutto per tenerlo".
Il presidente del Sassuolo è comunque pronto a guardare avanti e ha definito l'identikit per il nuovo allenatore, che non sarà Pippo Inzaghi, già cercato in passato quando guidava la Primavera del Milan: "Posso solo dire che allenatore cerchiamo: italiano, tra i 40 e i 50 anni. Funzionale al progetto: puntare sui giovani, come ha fatto così bene Di Francesco. Pippo Inzaghi? No, il treno passa solo una volta...". Mentre sul futuro il patron chiosa: "Arrivare entro un paio d'anni tra le prime 6-7 e poi pensare alla Champions: tra due stagioni l'Italia avrà 4 squadre. Faremo il salto di qualità anche grazie al nuovo centro d'allenamento pronto nel 2018: non sarà come Milanello, ma quasi".