Dopo aver offerto ottima boxe in giro per l’Italia, con serate imperniate spesso col titolo tricolore, venerdì primo ottobre, la OPI Since 82 e la Granosalis con Matchroom DAZN torna a Milano, all’Allianz Cloud con una locandina imperdibile, che verrà tramessa in diretta streaming da DAZN. L’ultima serata nell’accogliente struttura milanese risale al 14 aprile scorso, imperniata sulla sfida tra Fabio Turchi e il francese Dylan Bregeon in palio la cintura dell’Unione Europea cruiser che conquistò il pugile fiorentino. Dalla scorsa settimana nominato dall’EBU sfidante all’Europeo maggiore. L’appuntamento questa volta è aperto al pubblico e sia pure contingentato, permette di tornare a seguire l’evento dal vivo. A quanto mi assicura Alessandro Cherchi la prevendita va bene, confermando che gli appassionati hanno fame di boxe, in particolare quella di qualità. I prezzi tra l’altro sono contenuti: 72 euro il bordo ring, 37 nel primo anello delle tribune e 27 nel secondo. Stavolta il ruolo di primo protagonista torna a Daniele Scardina (19), 29 anni, nato a Milano e cresciuto nella palestra Domino, quartiere Gratosoglio zona Sud della città, ospitata al Centro Sportivo di Via dei Missaglia, diretta dal maestro Pino Caputo, che lo ha fatto crescere da dilettante fino a raggiungere la maglia azzurra. Passato professionista nel 2015, disputa i primi cinque incontri a Santo Domingo equivalenti ad altrettanti KO. Pur non essendo un picchiatore puro, fa della precisione l’arma in più, che gli consente di ottenere 15 successi prima del limite su 19 vittorie, sfiorando l’80%, quota molto alta. Fino al 2017, ha alternato varie sedi di combattimento: S. Domingo, Haiti e USA dove ha preso residenza in quel di Miami Beach in Florida, allenandosi alla Fifth Gym Street preparato dal tecnico Dino Spencer che lo segue dal passaggio nei pro. Come avviene da tempo, si è preparato a Miami e assicura di aver raggiunto una condizione ottimale. Il percorso sotto l’ala della OPI dei Cherchi lo ha portato non solo al titolo dell’Unione Europea, conquistato lo scorso febbraio sullo stesso ring che calcherà anche venerdì, allestito all’Allianz, costringendo alla resa lo spagnolo Cesar Nunez all’ottavo tempo, ma a salire nelle quotazioni delle sigle. Il pubblico milanese lo ha eletto a suo beniamino da tempo. Al momento Scardina è di poco sotto i top ten per IBF, WBA e WBO e un successo importante lo porterebbe nell’alveo dei primi dieci dei supermedi. Il confronto di venerdì rappresenta il test ideale. La posta in palio vale la cintura Intercontinentale WBO vacante e l’avversario da battere è Juergen Doberstein (26-4-1), 32 anni, nato in Kazakistan, famiglia trasferitasi in Germania dove Juergen è cresciuto con la nuova nazionalità. Passato professionista nel 2008 a 19 anni, ha combattuto quasi sempre in Germania. Cinque le trasferte e tutte vincenti. Nel 2008 in Austria e Russia, nel 2011 in Svizzera, nel 2018 in Messico e negli USA a Palm Beach in Florida, dove ha battuto l’argentino Martin Fidel Rios per split decision. In carriera ha subito solo 4 sconfitte, la prima a sorpresa contro il crotonese Stefano Loriga nel 2013, che lo tenne in scacco con i colpi lunghi, la seconda nel 2015 di fronte al connazionale Cagris Ermis, in palio le cinture IBF del Mediterraneo e dell’Europa dell’Est. La terza nel 2016 a Saarbrucken, contro il veterano nato in Kosovo, Robin Krasniqi che sia pure di misura fece valere mestiere e abilità, sfilandogli la cintura Intercontinentale WBO conquistata l’anno prima a spese dell’argentino Ruben Eduardo Acosta nella stessa città. L’ultima il 21 dicembre 2019 ad Amburgo, contro il mancino ex iridato Jurgen Braehmer (52-3), 42 anni, una delle glorie tedesche, attivo dal 1999, ottimo anche da dilettante, che ha concluso l’ultraventennale carriera, spedendo KO Doberstein alla settima ripresa. Dopo quella sconfitta è rimasto fermo 10 mesi, tornando a combattere il 16 ottobre 2020 a Karsruhe nella Saar, dove risiede. Ha battuto sui sei round il modesto Roman Hardok (7-3), 28 anni, nato in Russia, nazionalizzato tedesco. Nel novembre 2011 ha organizzato in proprio a Saarbruecken, dove risiede, la sfida per il Mediterraneo IBF supermedi contro il francese Kevin Thomas Cojean, battuto ai punti. L’opportunità di conquistare l’Intercontinentale WBO, fallito contro Krasniqi nel 2016, è uno stimolo per dare il meglio. Sul fronte opposto trova Daniele Scardina (19) in costante crescita che non può certo fermarsi di fronte all’ostacolo venuto dalla Germania. Sapendo benissimo che la strada per un titolo importante non concede errori. Il rischio è la sottovalutazione. Errore che sicuramente non commetterà.
Se il clou desta interesse, il resto della serata non è da meno, essendo all’insegna del rischio per i pugili della OPI.
Tra l’ex campione d’Europa Francesco Patera (23-3) belga con genitori italiani, legato alla OPI e Devis Boschiero (48-6-2), in palio il titolo intercontinentale WBO, leggeri. Match programmato già un anno addietro e rinviato più volte. Tra in due c’è una sentita rivalità a tutto vantaggio dello spettacolo. Anche se l’allievo del maestro Gino Freo, paga il divario sfavorevole dell’età (40 primavere contro le 28 del belga) la sfida non ha un favorito netto. Patera è un tecnico dalla boxe lineare, Boschiero che ha fatto un patto col diavolo, è passato da pugile di rimessa ad attaccante senza soluzione di continuità. Ovvero battaglia assicurata.
Il welter Nicholas Esposito (14) mette in palio la cintura tricolore conquistata dopo una battaglia spettacolare contro Tobia Loriga (33-9-3) lo scorso 26 febbraio sullo stesso ring milanese. La prima difesa contro Emanuele Cavallucci (12-3-1) chietino di 32 anni, che cerca di riconquistare il titolo, già in suo possesso nel 2019. Il 2021 non gli è stato certo favorevole, avendo sopportato due sconfitte immeritate in Belgio e Finlandia, pagando lo scotto del fattore campo. Contro il più giovane campione, combatterà per capovolgere il pronostico sfavorevole. A sua volta il cremonese Esposito, allenato al padre, la cui vocazione all’assalto è assoluta, deve convincere la OPI, di essere pronto per approdare in Europa.
Solitamente le sfide di contorno hanno il risultato scontato. Non sarà certo così venerdì sera. Il superwelter Samuel Nmomah (15), nato a Lagos in Nigeria il 24 febbraio 1997, residente a Novara dai tempi della scuola, passato pro nel 2016, è arrivato all’esame che conta per capire se le ambizioni sono giustificate. Dice Alessandro Cherchi: “A 24 anni, dopo cinque stagioni da pro è venuto il tempo di capire il suo reale valore. Avrà di fronte il campione d’Irlanda Craig O’Brien (12-2), sulla carta favorito, per il valore degli avversari incontrati e battuti. Per vincere deve dare il meglio e se lo farà significa che è pronto per quel salto oltre in confini di casa. Ha tecnica e potenza, ma stenta a metterle in mostra. Stavolta non potrà tenerle nascoste”.
Non meno rischioso il compito che attende Vincenzo La Femina (9), 27 anni, supergallo salernitano di Scafati, bravo anche nei dilettanti, dove pur vestendo la maglia azzurra, non ha raccolto quanto sperava. “Ho preso parte due volte al Guanto d’Oro, sconfitto in finale. Le tre riprese mi stavano strette, da professionista posso esprimermi meglio”. Alessandro Cherchi ha pensato all’ucraino Olexandr Yegorov (20-6-1), campione nazionale, due sfide europee e campione continentale WBA. Ha combattuto in Russia, Inghilterra, Italia, Polonia, Francia e anche se negli ultimi tempi ha sopportato sconfitte, resta un pugile di alto livello. Personalmente avrei proposto più avanti un avversario così pericoloso. L’italiano ha buone basi, ma si scopre quando attacca e per un contrista come Yegorov, i rischi per La Matina sono parecchi. Se riuscirà a superare questo test, farà un bel salto in avanti anche su scala europea. La locandina mette sul ring la britannica Sandy Ryan (1), 28 anni, ottima carriera dilettantistica con podi europei e mondiali, avversaria delle nostre Angela Carini e Assunta Canfora. Affronta sui sei tempi la montenegrina Aleksandra Vujovic (4-14-2), 29 anni, residente a Belgrado in Serbia, atleta resistente, battuta nel 2018 dalla nostra Silvia Bardot. Messa KO una sola volta dalla belga Oshin Derieuw (14) europea welter in carica, già iridata superleggeri WBF. Debutta in Italia l’imbattuto Reshat Mati (10) 23 anni, pro dal 2018, nato a New York da famiglia albanese, considerato uno dei migliori prospect tra welter. Longilineo con buona potenza, come dimostrano i 7 KO sulle dieci vittorie, opposto all’ucraino Vladyslav Baranov (7-10-2), 26 anni, pro dal 2015, collaudatore di ottima qualità, con la valigia pronta. Dopo i primi match in Ucraina, si è esibito in Kazakistan, Sud Africa, Russia, Lettonia, Bielorussia, Germania e Spagna. Inizio della riunione alle 18.10. Vendita biglietti su TicketOne e presso la OPI Gym in Corso Porta Romana 116/A a Milano, telefono 02.89452029.
Giuliano Orlando