Il Mondiale di Catania è durato poco per Rossella Fiamingo, ma qualcosa per cui sorridere c'è ed è seduto a bordo pedana. La spadista, nata proprio nella città etnea il 14 luglio del 1991, non riesce a ripetere l'impresa del suo compaesano Paolo Pizzo (oro ieri nella spada) e si ferma ai sedicesimi di finale. Di fronte a lei una delle avversarie più forti del circuito: la romena Ana Branza, vicecampionessa olimpica a Pechino 2008. Resta l'amaro in bocca per l'ottima prova della ventenne siciliana che ha perso 15-14 all'ultima stoccata, dopo essere stata in vantaggio per 14-13.
A non toglierle il sorriso dal volto ci ha pensato Luca Dotto, il suo fidanazato e nuotatore laureatosi vicecampione del mondo nei 50 stile libero a Shanghai. "Sono triste - ha commentato la Fiamingo a fine gara - ce l'avevo quasi fatta. Avrei voluto imitare Luca e vincere una medaglia anche io, per ora resta in vantaggio lui". Trova il modo di scherzarci su la giovane spadista, che però non ama mescolare troppo vita privata e sport. "Cosa penso del triangolo Pellegrini-Magnin-Marin? Penso sia scandaloso - afferma Rossella - quanta attenzione si stia ponendo su questa vicenda, piuttosto che sulle medaglie di Federica. Ecco cosa penso".