Undici medaglie, di cui quattro d'oro. L'Italia esce trionfante dai Mondiali di scherma disputati a Catania. I successi delle prove individuali non sono stati replicati nei tornei a squadre, ma la spedizione azzurra resta eccellente: "Il mio voto è 9 - afferma Giorgio Scarso, presidente della Federazione italiana scherma ai microfoni di Radio Sportiva -. Erano presenti 118 paesi, tutti con l'intento di guadagnare punti in importanti in vista di Londra 2012. Il livello era ed è altissimo ed entrare in zona medaglie è molto difficile. Voglio dedicare questo successo a tutti quelli che stanno vicino al nostro movimento".
Valentina Vezzali, Aldo Montano, Andrea Cassarà e Paolo Pizzo hanno conquistato il gradino più alto del podio. Certezze, conferme e anche ottime sorprese. Poche delusioni, soprattutto dalle prove a squadre del fioretto. Le donne hanno mancato l'oro, gli uomini sono stati eliminati addirittura ai quarti: "Abbiamo potenzialità per migliorare ulteriormente questo bottino - sottolinea Scarso -. e non vorrei parlare di delusioni per il 'dream team' del fioretto femminile. Un calo è fisiologico, un atleta ha anche il diritto di perdere. Ci sono nazioni che farebbero carte false per un argento o per un bronzo. Sarebbe paradossale parlare di crisi. Queste ragazze (sconfitte in finale dalla Russia, ndr) due giorni prima avevano dato vista ad una gara individuale strepitosa. Il fioretto maschile è diverso. Forse si sono lasciati andare un po' troppo dopo l'individuale. Pensavano di avere vita facile con la Germania, ed è venuto fuori il pastrocchio. Gli serva da lezione per il futuro".
Chi ha vinto è stata soprattutto l'organizzazione della località siciliana: "Sono molto soddisfatto, è stata una grande avventura - conclude Scarso -. Ovviamente tutto poi si concentra sui risultati ed è giusto così, ma portare così tanta attenzione sulla scherma è un fatto molto positivo".