La federazione italiana di scherma perde uno dei suoi simboli. Stefano Cerioni, ct della nazionale di fioretto, ha deciso di lasciare il suo incarico per accettare la ricca offerta arrivatagli dalla Russia. Troppo allettante per il tecnico la proposta dell'oligarca Alisher Usmanov, appena rieletto presidente della federscherma russa.
Usmanov avrebbe messo sul piatto uno stipendio annuo di 300mila euro per convincere Cerioni a lasciare il suo incarico. Inutili i tentativi di Giorgio Scarso, numero uno della federazione italiana, di convincere Cerioni a restare in Italia.
"A nome dell’intero Consiglio federale, esprimo il più vivo rammarico per la scelta operata da Stefano Cerioni - ha detto Scarso -. Non possiamo adesso che prendere atto della scelta di vita operata, augurando le migliori fortune ad un tecnico col quale abbiamo condiviso otto anni in cui la Nazionale di fioretto ha portato alla scherma italiana ed allo sport azzurro, innumerevoli successi sia in campo Assoluti che in ambito giovanile."
"La mia è una scelta di vita - ha spiegato Cerioni -. Ringrazio la Federazione che in tutti questi anni mi ha fatto lavorare nella massima tranquillità e comprendo anche le difficoltà economiche, legate al contesto generale di crisi, che impediscono di poterci incontrare su una proposta economica".
Cerioni, 47 anni, è uno dei principali esponenti della scuola di Jesi. Da atleta ha vinto due ori olimpici (Los Angeles '84 e Seoul '88) per poi diventare ct nel 2004: è lui l'artefice dei trionfi degli azzurri del fioretto ai Giochi di Atene, Pechino e Londra.