Sembra arrivare ad un punto di svolta il caso relativo ad Alex Schwazer. L'ultima novità è clamorosa: le urine del corridore azzurro sarebbero state manipolate. E' questa la conclusione alla quale sarebbe arrivato il Ris di Parma, che è riuscito ad ottenere dalla Iaaf le provette con le urine dell'italiano, e i controlli effettuati avrebbero confermato la versione di Schwazer e del suo avvocato, che ha ribadito le anomalie e le manipolazioni. Per l'esito ufficiale bisognerà aspettare i primi di settembre, quando la perizia verrà depositata.
A dare l'indiscrezione è Nando Sanvito, tra le righe de ilsussidiario.net. La vicenda risale al giugno 2016, quando Schwazer risultò positivo ad un controllo effettuato a gennaio dello stesso anno. Il primo controllo risultò negativo, ma successivamente venne riscontrata la presenza di metaboliti del testosterone, che portò alla squalifica di 8 anni per l'azzurro, costretto a saltare le Olimpiadi di Rio 2016. Sanvito spiega come ci sia una concentrazione anomala di Dna di Schwazer, stando alle analisi delle urine. Questa la prova della contaminazione: in breve, qualcuno ha pompato del Dna nelle urine dell'azzurro, al fine di togliere tracce di Dna estraneo contenuto nelle urine di altri positivi al doping. Un modo, insomma, per far risultare il corridore colpevole. A settembre verrà depositata la perizia.