E’ sufficiente parlare con lei pochi minuti per rendersi conto che grandi non lo si diventa per caso. Federica Brignone un posto tra i grandi, anzi i grandissimi dello sci mondiale se l’è conquistato con pieno merito. Stagione da incorniciare, quella della sciatrice, milanese di nascita ma valdostana da sempre. Figlia d’arte (la mamma è la mitica “Ninna” Quario, il papà è il maestro di sci Daniele Brignone), Federica si è regalata un record dietro l’altro. E' la prima sciatrice italiana a vincere la Coppa del Mondo assoluta. Ha trionfato ottenendo 1378 punti, record assoluto: mai nessun altro atleta italiano, maschio o femmina, era riuscito ad arrivare così in alto. In una singola edizione di Coppa del Mondo ha vinto la classifica assoluta e due coppe di specialità. Quest’anno Federica è andata ad un passo dal clamoroso poker: è arrivata prima nella classifica generale, nella combinata, nello slalom gigante ed ha chiuso al secondo posto per una manciata di punti nella classifica di SuperG. Senza dimenticare il terzo posto in discesa libera e quello in slalom parallelo.
«E’ stata una stagione incredibile… Soprattutto se penso che sono arrivata a questi risultati pur avendo disputato nove gare in meno, ovvero quelle che hanno cancellato. Una stagione che mi riempie di orgoglio e soddisfazione – dice Federica Brignone nell’intervista concessa a Datasport – anche se il momento più bello, quello della consegna della coppa, purtroppo non lo vivrò. Mi rendo conto che stiamo vi vendo un momento tremendo, particolare, inimmaginabile sino a poche settimane fa. In cuor mio sono dispiaciuta di non aver vissuto l’emozione che aspettavo più di altre, alzare al cielo la Coppa di cristallo, vinta tra l’altro nel contesto più prestigioso: la classifica generale proprio nell’anno in cui sono riuscita a vincere anche quella di slalom gigante».
Tanta roba, non c’è dubbio…
«Una stagione che arriva a coronamento di tanti anni trascorsi alla ricerca del livello più alto. Ho lavorato sodo – specifica Federica Brignone - sotto ogni profilo: fisico, tecnico e mentale. Ho trascorso ogni minuto della mia vita a curare i dettagli in funzione degli obiettivi che mi ero posta. Anche per questo sono molto contenta dei risultati ottenuti. Credetemi: vincere la Coppa del Mondo non è il lavoro di un anno. Alle spalle c’è molto, molto di più».
Cosa ha fatto la differenza?
«Essere in condizione fisica ottimale, disporre di una buona tecnica ma, in primis, presentarmi al cancelletto di partenza con l’atteggiamento giusto. Grazie a tutto questo ho superato in modo impeccabile i passaggi più importanti di ogni gara, affrontandoli col giusto spirito».
Dopo cotanto bottino, c’è l’umano desiderio di “passare alla cassa”, come si dice in questi casi?
«Assolutamente no – afferma con voce forte chiara Federica Brignone – perché sento di essere nella fase ascendente della mia carriera. Ho tanto da dare a questo sport, così come credo di poter ambire a fare ancora meglio. La motivazione è al massimo. Lavorerò sin da subito in questa direzione».
Punta a confermarsi ai livelli raggiunti?
«Quello è il primo passo. Ma ci sono anche altri obiettivi che mi sono posta. Mi manca una medaglia d’oro ai Mondiali e alle Olimpiadi, ad esempio. Questo per dire che chiudo una grande stagione ma, allo stesso tempo, non è il punto d’arrivo».
Tomba, Thoeni, Compagnoni: cosa prova nel vedere il suo nome accanto ad alcune icone dello sport invernale italiano e mondiale?
«E’ una sensazione unica, inimmaginabile sino a qualche tempo fa. Sto realizzando solo adesso il livello che sono riuscita a raggiungere e mi fa un piacere immenso».
Lei ha trovato le “traiettorie” migliori anche al di fuori dalla pista di sci…
«Tengo molto al progetto “Traiettorie Liquide” (progetto di sostenibilità ambientale che ha l’obiettivo di sensibilizzare l’opinione pubblica nei confronti dell’inquinamento marino e che Federica Brignone ha lanciato nel 2017) perché educazione e rispetto sono due valori che i miei genitori mi hanno insegnato sin da quando sono nata. Amo il mare con tutto il cuore e mi interessa molto che l’ambiente venga rispettato. Ritengo che una persona come me abbia la missione di “dar voce” ad una particolare situazione, portandola all’attenzione della gente. Riuscire a dare il mio pur piccolo contributo al pianeta – conclude la bella chiacchierata Federica Brignone - è un altro motivo di grande soddisfazione».