Stupore e polemica in Alto Adige dopo la nomina di Gianluca Rulfi a nuovo ct della nazionale azzurra uomini di sci alpino. Polemiche non tanto sul nome di Rulfi quanto sulla procedura seguita che sarebbe legata a questioni etno-politiche. Lo sostiene il quotidiano in lingua tedesca Dolomiten.
Il quotidiano rivela che quella di Rulfi non è stata la prima scelta della Fisi. In un primo momento era stato contattato l'ex azzurro Mauro Cornaz che però avrebbe chiesto un compenso superiore a quello offerto dalla Federazione italiana. Un'alternativa è stata così quella dell'allenatore altoatesino Luis Prenn con il quale c'erano stati contatti e trattative. Poi però, improvvisamente, la Fisi ha cambiato idea perché - spiega Dolomiten - ci si è ricordati che era appena stato nominato un altro allenatore altoatesino di lingua tedesca e cioé Reimund Planker responsabile del settore donne.
Insomma, ci sarebbero stati troppi allenatori di lingua tedesca. Dolomiten, affermando che Rulfi, ex braccio destro di Claudio Ravetto, in un primo momento aveva rifiutato il nuovo incarico sottolinea così come ben cinque delle sei medaglie conquistate dall'Italia ai recenti mondiali di Garmisch sono state vinte da atleti altoatesini di lingua tedesca. “I tecnici altoatesini sono richiesti ovunque - conclude il giornale - ma solo in Italia apparentemente questo non accade”.