Tuona il presidente della Lega Pro Mario Macalli. "L'inchiesta sia 'giusta' e non affrettata. Siamo sotto accusa impropriamente, queste sono accuse troppo facili". Macalli, al suo ingresso nella sede della Figc, dove è cominciato il Consiglio Federale, si affida non solo alla giustizia ordinaria, ma anche a quella sportiva, perchè, ribadisce, che nella gran maggioranza il calcio è pulito.
"Il calcio della Lega Pro - ha aggiunto - è in massima parte pulito, con imprenditori seri. E' vero che qualcuno va in difficoltà con le risorse, ma proprio per questo diventa vitale una riforma del campionato autoriducendosi". A fare infuriare Macalli sono le affermazioni sulle tentazioni che dei ragazzi di Lega Pro potrebbero avere, visto che non guadagnano tanto. "Ho sentito dire che qualcuno bara perchè i club non pagano gli stipendi, ma non è vero. Uno come Paoloni guadagna 25 mila euro l'anno, non mi sembra così poco per un ragazzo della sua età".
L'ultima battuta del presidente della Lega Pro è sul blocco delle partite. "Questi delle agenzie, quando vedono movimenti anomali sulle partite vadano direttamente alle Procure della Repubblica - ha concluso - Trovare una soluzione in mezzo a questo ciclone è molto difficile".