Scudetto Juventus: il film del campionato. Video e Foto

Pubblicato il 3 maggio 2015 alle 08:15:59
Categoria: Serie A
Autore: Fabio Codebue

Rivivi le emozioni di Sampdoria-Juventus: cronaca, pagelle e tabellino

Juve campione d'Italia: il pagellone dei bianconeri

E' stato un trionfo tutt'altro che scontato, il 31esimo della gloriosa storia della Juventus. La 'Signora' si laurea campione d'Italia per la quarta volta consecutiva al termine dell'ennesimo campionato dominato. La sfida contro la Sampdoria sancisce la matematica conquista dello scudetto con 4 giornate d'anticipo. Un successo nel solco dei tre campionati vinti sotto la gestione di Antonio Conte, ed è proprio dall'attuale commissario tecnico dell'Italia che bisogna partire per rivivere il film della stagione.

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UN FULMINE A CIEL SERENO: CONTE SE NE VA

E' un afoso e tranquillo pomeriggio di metà luglio. La Juventus campione d'Italia è in ritiro a Chatillon da tre giorni, per la precisione dal 12, agli ordini dell'eroe degli ultimi tre scudetti, quell'Antonio Conte che ha ricostruito dal nulla la squadra riportandola ai fasti del glorioso passato. Non è il solito Conte: è pensieroso, scuro in volto, senza la carica agonistica degli anni precedenti. Nel tardo pomeriggio esplode la bomba: Conte si è dimesso. Una notizia che sconvolge il mondo bianconero e fa esplodere la rabbia dei milioni di tifosi della 'Signora'. Sia nei confronti della società, rea di non aver assecondato le richieste di mercato del tecnico; sia nei confronti di Conte stesso, il capitano che abbandona la nave dopo aver promesso di rimanere al timone per il quarto anno consecutivo. E che il 19 agosto, un mese dopo, firma un biennale con la Federazione italiana per sostituire il dimissionario Prandelli sulla panchina azzurra.


ARRIVA ALLEGRI, I TIFOSI LO CONTESTANO


La dirigenza della Juventus non perde tempo. Andrea Agnelli saluta Conte con un freddo comunicato, sua moglie Emma Winter lo apostrofa pesantemente su Twitter: è il primo capitolo di una polemica che dura ancora ora. Chi non perde tempo è l'amministratore delegato Beppe Marotta, che contatta subito Massimiliano Allegri e il 16 luglio, giorno successivo alle dimissioni di Conte, gli fa firmare un biennale da nuovo allenatore della Juventus. I tifosi bianconeri sono imbufaliti: ad 'Acciughina' non basta un curriculum di tutto rispetto. Il suo passato rossonero, le tante polemiche proprio con Conte, la fallimentare annata 2013-14 con il Milan (ma prima erano arrivati scudetto al primo colpo, secondo posto nel 2011-12 e clamorosa rimonta Champions nel 2012-13) gli valgono le perplessità, per usare un eufemismo, del popolo juventino. Ma Allegri ha le spalle larghe, forgiate da tre anni e mezzo nel caldo ambiente milanese. E saprà prendersi le sue rivincite.


 


MILAN-JUVENTUS 0-1: LA PROVA DI FORZA DEL CONTE MAX


La prima grande prova di forza della Juventus di Massimiliano Allegri arriva il 20 settembre 2014, proprio in quello stadio che ha ospitato il tecnico livornese nei precedenti tre anni e mezzo, riservandogli sempre un certo spocchioso scetticismo. A San Siro c'è Milan-Juventus: i rossoneri sono reduci da un avvio di stagione incoraggiante con due successi in altrettante gare, stessa cosa per la 'Signora' che vince (ma non convince) contro Chievo e Udinese. Sembra una prematura sfida scudetto, il Meazza è pieno e crede nell'impresa. E invece la Juventus schianta i rossoneri, molto più di quanto dica il punteggio. Inzaghi, nuovo tecnico del Milan, ci capisce poco e chiude i suoi a riccio; gli ospiti sfiorano più volte il vantaggio e alla fine passano con il solito Tevez. Inzaghi a fine partita dice: "Non siamo così lontani dalla Juventus". Sarà, ma nel momento in cui scriviamo i punti di distacco tra le due squadre sono 30...

JUVENTUS-ROMA 3-2: "UNA PARTITA CHE FA MALE AL CALCIO"

E' il 5 ottobre 2014, allo Juventus Stadium arriva una Roma carica a pallettoni. Le due squadre sono appaiate in vetta alla classifica a punteggio pieno, con 5 successi in altrettante gare. I giallorossi sono forti e vogliono lo scudetto, la Juve barcolla ma non molla niente: ne viene fuori la gara più intensa dell'anno, con un enorme strascico di polemiche arbitrali. Il direttore di gara Gianluca Rocchi incappa infatti nella peggior serata della sua carriera: due rigori molto dubbi assegnati alla 'Signora' e trasformati da Tevez, nel mezzo il pareggio di Totti (anch'esso su rigore discusso) e il momentaneo vantaggio giallorosso di Iturbe. All'86', però, un super gol di Bonucci vale il definitivo 3-2. Rudi Garcia, espulso al 29' per il celeberrimo gesto del violino all'indirizzo di Rocchi, il giorno dopo la gara twitta: "A mente fredda, questa partita fa veramente male al calcio italiano". La Juve guarda e passa. E saluta la Roma.
 





GENOA-JUVENTUS 1-0: LA RIVINCITA (MOMENTANEA) DI ANTONINI


Il 29 ottobre 2014, per la nona giornata di campionato, la Juventus è di scena a Marassi. Di fronte l'ostico Genoa, che alza le barricate e viene assistito dalla Dea bendata. I bianconeri giocano un'ottima gara ma si schiantano contro i pali (due, di Llorente nel primo tempo e Ogbonna nel secondo) e contro un monumentale Perin. Al 94' un tocco beffardo di Luca Antonini, ex Milan epurato proprio da Allegri, fa esplodere la gioia del Ferraris. 1-0, la Signora è battuta per la prima volta in stagione: rimarrà una delle poche. I tifosi bianconeri cominciano a porsi domande, col senno di poi ingiustificate. Benedetta Balleggi, compagna di Antonini molto loquace su Twitter (nel giorno dell'esonero di Allegri aveva 'cinguettato' la sua goduria), retwitta la sua gioia: "E' la vendetta su chi non aveva creduto in te". Post scriptum: al momento in cui scriviamo Antonini è fuori rosa al Genoa per aver rifiutato il trasferimento al Watford nella finestra invernale; Allegri ha vinto lo scudetto, è in finale di Coppa Italia e in semifinale di Champions. Serve aggiungere altro?