Clarence Seedorf si è raccontato in un'intervista a Fox Sports, affrontando momenti difficili e rimpianti del suo passato. Partendo dal suo Milan, con cui da giocatore è stato una delle leggende della storia del club, ma da allenatore, nonostante i buoni risultati, ha pagato la delicata situazione societaria: "Credo che la grande differenza tra me e Gattuso è che la società, ai miei tempi, non era tranquilla. Io ho pagato sicuramente cose esterne non legate al calcio. C’è stata una confusione generale che è andata avanti fino alla vendita della società. E’ stata una grande delusione e un grande dolore personale per non aver potuto fare un percorso più lungo".
L'olandese però fa comunque i complimenti al suo grande amico Gattuso: "Dispiace perché avevo lasciato il calcio per venire ad allenare e aiutare la mia squadra in difficoltà. Abbiamo fatto bene (35 punti in 19 giornate) ma non ci vuole solo quello. Sono contento che Gattuso abbia trovato una situazione più stabile e questo ha fatto la differenza per l’ambiente. Sarei rimasto volentieri ma sono felice che adesso i tifosi possano tornare ad aver un po’ di tranquillità e certezze. In questa fase qualcosa di meglio si sta vedendo in generale".
La Coruña però per Seedorf continua a essere un luogo maledetto. In panchina da inizio febbraio, Clarence non ha ancora vinto e il Depor, senza successi dallo scorso 9 dicembre, è penultimo in Liga a -8 dalla salvezza. Non solo, la città continua a ricordargli i quarti della Champions 2004. Il Milan, campione in carica e forse mai forte come allora, all’andata vinse 4-1 a San Siro. Al ritorno, partita considerata scontata, finì con un clamoroso 4-0 per gli spagnoli.
Il Deportivo andò in semifinale e perse con il Porto del primo Mourinho, poi campione nella finale contro il Monaco: "Quel 4-0 è la partita più brutta della mia vita. Peggio anche di Istanbul. Mourinho ci deve ancora ringraziare per essere diventato un grande allenatore perché quel Milan era incredibile. Quando entro al Riazor ci sono le foto dei gol che hanno fatto contro di noi quella serata. Le vedo ogni volta che scendo sul terreno di gioco e mi fanno capire che importanza ha avuto quella partita per la gente qui. Il Milan era super e quell’anno doveva fare il triplete".