Sei Nazioni 2015: segui lo speciale di Datasport
Un'Inghilterra troppo forte demolisce l'Italia nella seconda giornata del Sei Nazioni 2015. A Twickenham, tempio mondiale del rugby, i padroni di casa travolgono gli azzurri con un perentorio 47-17: gli uomini di Brunel reggono fino al 60', quando tengono sul 18-10 grazie alle mete di Parisse e Morisi. Poi però gli inglesi dilagano e infliggono un pesantissimo ko ad un'Italia che evidenzia sempre enormi problemi di tenuta fisica.
Sono in molti, oltremanica, a chiedere l'estromissione dell'Italia dal Sei Nazioni: gli azzurri si presentano a Twickenham carichi e vogliosi di smentire gli scettici. Si parte con la sorpresa, perché l'Inghilterra pecca di sufficienza in avvio e subisce la splendida meta di Parisse, arrivata al termine di un'azione con doppia incursione dalla sinistra e finalizzazione del capitano per il 5-0: Haimona, 10 azzurro, inizia la sua terribile giornata al calcio fallendo la trasformazione. La doccia fredda però serve solo a svegliare gli inglesi, che al 19' accorciano con un calcio di Ford e al 25' si portano sull'8-5 grazie al Tmo: discutibile decisione dell'arbitro che considera meta quella di Vunipola, nonostante Gori avesse portato fuori dal campo l'avversario. Il primo tempo si chiude sul 15-5 grazie alla fuga solitaria di Joseph, bravo a beffare il placcaggio di un Haimona che in precedenza aveva fallito altri due calci da metà campo.
Altro sussulto d'orgoglio azzurro a inizio ripresa, dopo che Ford aveva portato gli inglesi sul 18-5 con un altro tiro da fermo: calcetto a seguire di Sarto, poi spostamento sulla sinistra e incursione di Morisi che fa 18-10. Incredibile ma vero: se Haimona avesse realizzato i calci a sua disposizione l'Italia al 60' sarebbe avanti 18-20 a Twickenham. Così non è, e il sogno azzurro si sfalda in un batter d'occhio: sono Youngs (erroraccio della difesa azzurra che non si avvede della volontà di giocare veloce del numero 9 avversario), Joseph, Cipriani e Easter a fissare il punteggio sul 47-10, prima che nel finale Morisi (con trasformazione, l'unica della gara azzurra, di Allan) sigli la terza meta azzurra. Seconda batosta, dunque, in altrettante gare: l'Italia, in partita per più di metà gara, evidenzia sempre le solite difficoltà a reggere per 80' in una competizione di livello eccelso come il Sei Nazioni e pecca di approssimazione nella cura dei dettagli. In Scozia, tra due settimane, gli azzurri proveranno a reagire.