di Francesco Montanino
Il Milan chiude il 2024 con un deludente pareggio per 1-1, al termine di una gara vivace e combattuta contro la Roma di Claudio Ranieri. Le tante assenze illustri (in particolare, quella di Leao e Pulisic cui si è aggiunta anche quella di Chukweuze), si sono fatte sentire, e così gli uomini di Fonseca si sono dovuti accontentare di un punto che serve a poco in classifica. Anzi, i rossoneri hanno rischiato nel finale addirittura di perdere con i capitolini che hanno avuto diverse occasioni per fare bottino pieno. Alla luce di quanto visto in campo, però, la spartizione della posta è apparsa l’esito più giusto in un match nel quale entrambe le formazioni hanno alternato fasi buone ad altre meno, provando a superarsi senza però riuscirci.
Iniziavano meglio i giallorossi che all’11’ colpivano un palo con Dovbyk, ma alla prima azione pericolosa i rossoneri passavano in vantaggio: era il 16’ quando Fofana con un’azione a percussione serviva un prezioso assist a Reijnders che faceva partire un bolide sul quale nulla poteva fare Svilar. I capitolini accusavano il colpo e qualche minuto dopo, su altra ripartenza milanista, rischiavano di subire il secondo gol con Morata che non trovava lo specchio della porta, dopo altra incursione di Jimenez. Proprio nel momento di maggiore difficoltà, i giallorossi riuscivano a confezionare l’azione che valeva il pareggio, con una conclusione al volo di Dybala su pregevole gioco di spoinda di Dovbyk (23’). La gara si manteneva intensa e vibrante, con le due squadre che provavano ad assumere il comando delle operazioni e che davano comunque l’impressione di poter far male, nel momento in cui decidevano di accelerare i ritmi. Erano comunque del Milan le azioni migliori con Theo Hernandez, Reijnders e Chukwueze che provavano a minacciare la porta difesa da Svilar. Gli animi si surriscaldavano sul finire della frazione di gioco, quando Fonseca rimediava un doppio cartellino giallo per proteste su altrettanti mancati interventi da parte dell’arbitro Fabbri che, in particolare, scatenava le ire di “San Siro” per un presunto contrasto falloso in area capitolina su Reijnders che restava a terra per qualche minuto. Ne facevano le spese anche Theo Hernandez e Morata, entrambi ammoniti: il primo per fallo tattico, il secondo per proteste.
La ripresa si apriva sotto la stessa falsa riga del primo tempo, con la Roma subito pericolosa grazie a un contropiede che liberava al tiro Dovbyk che però trovava sulla sua strada un attento Maignan. La replica del Milan non si faceva certo attendere con Svilar impegnato severamente, fra il 55’ e il 56’, dapprima da Bennacer e poi da Chukweuze. Lo stesso nigeriano rimediava poi un infortunio muscolare e questa era un’altra tegola per Fonseca, costretto a mandare in campo Abraham, accolto da una salve di fischi dai suoi ex tifosi. Rimanendo in tema di ex, diversa era l’accoglienza per El Shaarawi quando prendeva il posto di Saelemaekers. L’azione dei rossoneri perdeva di mordente e di continuità e questo permetteva ai giallorossi di prendere, con il trascorrere dei minuti, sempre più coraggio.
Quale logica conseguenza di ciò, il finale di gara era tutto dei capitolini che sfioravano il gol-vittoria a più riprese. Era prima Dybala, a vedersi ribattuta la propria conclusione quasi a colpo sicuro da Thiaw che si immolava per evitare guai peggiori ai suoi, mentre qualche istante dopo El Shaarawi testava i riflessi di Maignan dopo una sassata dal limite dell’area. Poi, era il turno di Shomurodov che colpiva una clamorosa traversa su spiovente di Paredes, anche se poi era ravvisato un offside che probabilmente avrebbe vanificato l’eventuale gol. Infine, all’89 era Pellegrini a dilapidare in malo modo, non trovando la coordinazione giusta per superare Maignan da favorevolissima posizione.
Il triplice fischio finale era accolto dai sonori fischi della Curva Sud rossonera, visibilmente insoddisfatta di questo risultato che complica ulteriormente la situazione in classifica di un Diavolo incerottato e pieno di dubbi, alla vigilia della partenza per Riad dove contenderà la Supercoppa a Inter, Atalanta e Juve. Appare decisamente in bilico la posizione di Fonseca che, in sala stampa, si è detto “tranquillo, perché non ho mai avuto paura di nulla nella mia carriera da allenatore”, anche se l’ombra di Sergio Coincecao si sta stagliando in maniera assai netta. Ne sapremo sicuramente di più nelle prossime ore, quando la dirigenza milanista presumibilmente assumerà una posizione, in un senso o in un altro.
Può invece ritenersi più soddisfatto Ranieri anche se resta più di un rammarico soprattutto per le occasioni non sfruttate nel finale per portare a casa una vittoria che avrebbe rilanciato le ambizioni dei giallorossi, anche e soprattutto in vista del sentissimo derby di domenica prossima contro la Lazio.
Francesco Montanino