La parola ''predestinato'', ormai, viene spesso abusata. Hachim Mastour è solo uno dei tanti ''predestinati'' che si sono poi persi per strada, non rispettando le attese della stampa o delle squadre che li avevano ingaggiati, ma c'è anche chi riesce ad imporsi esattamente come si aspettava: è il caso di Musa Barrow, che ormai sta diventando un fattore importantissimo in quella che potrebbe essere la seconda qualificazione europea consecutiva dell'Atalanta. Com'era già successo nella scorsa stagione, quando Gasperini aveva optato per il lancio dei giovani talenti esattamente nel momento più complicato della stagione, anche stavolta la spregiudicatezza dell'ex tecnico di Inter e Genoa ha avuto ragione: Musa Barrow era la stella della Primavera coi suoi 23 gol (e 7 assist) segnati in 18 gare e una media di una rete ogni 69', e in tanti erano pronti a scommettere sul suo pronto impatto tra i ''grandi''. In pochi, però, si sarebbero aspettati un Musa Barrow così dominante in Serie A: dopo qualche gara di assestamento e tre subentri da pochissimi minuti, l'attaccante gambiano (classe '98) ha fatto il suo esordio da titolare contro l'Inter e ha subito incendiato la partita.
Le sue accelerazioni hanno mandato in tilt gli altri nerazzurri e, anche se la sua gara è durata solo 45' (Gasperini l'ha gestito e inserito con calma), Barrow ha subito fatto vedere le sue armi: grande velocità sin dal primo metro e capacità innata di attaccare la profondità. Doti che sono uscite ancora meglio di gara in gara, e che hanno aiutato la Dea a issarsi nuovamente nella zona-Europa League e al 6° posto momentaneo: Barrow ha segnato due reti (contro il Benevento e contro il Genoa, avversaria odierna), ma soprattutto ha dato all'attacco atalantino qualcosa che mancava da inizio anno, l'imprevedibilità. Una punta mobile serviva come il pane a Gasperini, perchè il gioco di sponda di Petagna e Cornelius per il Papu Gomez ha funzionato relativamente nel 2017-18, e così Barrow è diventato ben presto fondamentale: nelle sei sfide che l'hanno visto giocare almeno 45' (succede ininterrottamente dal 3 aprile), l'Atalanta ha conquistato 11 punti e vinto tre match consecutivi, con la bellezza di otto reti segnate in queste tre sfide. Due, come abbiamo già detto, portano la firma di Barrow, e in generale si può dire che il gambiano sia un talismano per l'Atalanta: ha giocato 9 partite in Serie A, e in quelle gare la Dea ha ottenuto 18 punti, con la decisamente invidiabile media di due a partita. Certo, l'impatto di Barrow si è sentito maggiormente nelle ultime sei gare, ma il dato è oggettivo, e c'è già chi ha paragonato l'annata d'esordio dell'attaccante gambiano a quella di Mario Balotelli nell'Inter: anche allora un giovanissimo trascinò una squadra di nerazzurro vestita, e l'Atalanta spera che Barrow possa confermarsi anche negli anni a venire.