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Il Palermo supera 2-0 il Lecce e dà un calcio alla piccola crisi di risultati. Un gol per tempo - Pinilla su rigore e poi Hernandez - consentono a Mangia di compiere un salto in avanti in classifica: 13 punti, solo tre in meno della capolista Juventus. Salentini rimandati, talentuosi ma inesperti.
I siciliani fanno la partita sin dall'inizio, con Ilicic in versione accesa - seppur ad intermittenza - e le incursioni dei terzini. Il Lecce si difende e riparte, ma è un po' troppo leggero davanti. La prima occasione è per Pisano, colpo di testa che Benassi e Obodo salvano sulla linea. Pinilla-Hernandez, il tandem scelto da Mangia per scacciare le polemiche, sono propositivi ma poco concreti. Fino al 28', quando l'uruguaiano è atterrato ingenuamente da Tomovic in area da rigore: il cileno trasforma il rigore, secondo gol stagionale. Lo stesso Pinilla, colpito duro alla caviglia da Grossmuller a fine primo tempo, lascia spazio a Zahavi.
L'israeliano entra in partita con il piede giusto e dispensa giocate di alta classe. Il Lecce prende finalmente coraggio e attacca con più uomini: al 49' Piatti manda a lato di un soffio, al 56' Cuadrado perde il tempo della conclusione a tu per tu con Tzorvas. Il Barbera annusa il pericolo e alza la voce. La squadra di casa recepisce e sfiora il raddoppio sull'iniziativa di Balzaretti. Al 77' il 2-0: Zahavi assiste Hernandez, che stoppa e infila un preciso tocco di punta. Nel finale Miccoli ha sul piede l'occasione del tris, ma spreca. E il Lecce si lustra gli occhi con il neo-entrato Bertolacci, che dà dimostrazione della sua classe con un interno mancino appena oltre la traversa e un colpo di tacco acrobatico.
La realtà però dice che i salentini restano sul fondo della classifica, a 4 punti. Nel prossimo turno, in casa con il Novara, i tre punti saranno una necessità. Il Palermo andrà sul difficile campo dell'Udinese per invertire il pessimo ruolino di marcia in trasferta.
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