Epifania senza squilli all’Olimpico: il Carpi strappa un ottimo 0-0 sul campo della Lazio e conquista un buon punto in chiave salvezza. Per i biancocelesti arriva una brusca frenata dopo la vittoria prenatalizia con l’Inter. Risultato giusto, al termine di un match con pochissime emozioni: la Lazio attacca in modo disordinato e conclude con la statistica di zero tiri in porta. Capitolini a quota 24 in classifica, gli emiliani salgono a 11 punti.
Il primo tempo è tutt'altro che indimenticabile: Berisha e Belec non si sporcano mai i guantoni, la Lazio fa molto possesso palla (66%) e spinge sulla destra con Konko, ma di occasioni interessanti se ne vedono con il contagocce. Gli emiliani si rendono pericolosi dopo dieci minuti con Di Gaudio (destro a giro che esce non di molto) ma è solo una fiammata: la squadra di Castori, disposta con il 3-5-2, punta esclusivamente sulle ripartenze (grande lavoro sporco di Mbakogu) e i capitolini non riescono a sfondare. Due gol annullati per fuorigioco: al 4’ tocca a Zaccardo sugli sviluppi di un corner, mentre al 21’ è il turno di Candreva al termine di un’azione in velocità.
Nella ripresa Pioli toglie uno spento Anderson e punta sul più vivace Keita, che con i suoi movimenti semina scompiglio: anche Candreva sale di livello e cerca di dare la scossa con diversi spunti sulla destra, ma la difesa carpigiana è ottima e Belec non viene mai chiamato in causa. E’ invece Berisha a dover intervenire al 59’, per bloccare il destro di Zaccardo: gli ospiti sono pericolosi in contropiede, nella Lazio entrano anche Klose e Djordjevic ma il reparto offensivo dei locali non è per nulla insidioso (escludendo le iniziative di Candreva e Keita, pericolosi rispettivamente su punizione e con qualche fiammata isolata). Alla Lazio mancano idee e velocità, in tutto questo il Carpi va a nozze e nel finale Berisha deve addirittura mettere una pezza su Lasagna.
Risultato che premia gli sforzi del Carpi, che domenica ospiterà in casa l’Udinese. La Lazio, invece, dovrà fare il miracolo in casa della Fiorentina.