Nella serata da incubo dei nerazzurri, i peggiori in campo sono gli stessi delle ultime uscite: Perisic si prende i fischi di San Siro fino al 94', Candreva fino al momento della sostituzione, inevitabile, a metà ripresa. La mediana gioca a ritmi compassati, l'ennesima sbavatura in fase difensiva regala il pari a un Crotone mai veramente pericoloso dalle parti di Handanovic. Bocciati anche Dalbert e il subentrante Cancelo, a conferma che i problemi non sono solamente i presunti 'soldi' non investiti da Suning come emerso nella finestra di mercato appena conclusa, ma anche quelli realmente spesi da Ausilio e Sabatini. Bene Rafinha che nel finale dà vivacità agli assalti nerazzurri con guizzi personali. Il Crotone impressiona per personalità, nonostante la poca incisività negli ultimi metri (gol a parte): Mandragora, Nalini e Barberis protagonisti su tutti.
Spalletti dopo aver partecipato con frasi e battute al mese di calciomercato si rituffa nel peggior modo possibile sul campo: la lentezza della manovra e lo schema 'monocorde' degli assalti sulle ali condannano il tecnico nonostante la nona rete di testa in campionato. Il vantaggio per la Champions League c'è ancora, ma occorre trovare nuove idee al più presto. Zenga si commuove a inizio partita per il saluto ad Azeglio Vicini e al triplice fischio, forse consapevole del 'colpo' rimediato alla sua amata Inter. Il grande ex è artefice di una prova solida e a tratti coraggiosa del Crotone e strappa un punto importante per la corsa alla salvezza. Buona la direzione di Orsato, senza episodi dubbi: giusto il fuorigioco di Ricci, fermato nel finale a tu per tu con Handanovic. Nella prossima giornata, l'Inter ospita il Bologna mentre il Crotone allo Scida affronta l'Atalanta.