SERIE A: IL MILAN SBATTE CONTRO IL MURO DEL GENOA

Pubblicato il 16 dicembre 2024 alle 07:12
Categoria: Serie A
Autore: Wilma Gagliardi

 

SERIE A: IL MILAN SBATTE CONTRO IL MURO DEL GENOA

Nella serata commemorativa dei suoi 125 anni, con tanto di spettacolo di luci e ingresso in campo della Coppa dei Campioni con alcune vecchie glorie, il Milan (per l’occasione con la sua maglia storica) non va oltre uno scialbo 0-0 al cospetto di un Genoa ordinato e compatto. I lombardi non ripetono le prove efficaci e vincenti di Champions League anche in campionato, e così devono accontentarsi di un pareggio che non può certo essere accolto in maniera soddisfacente dall’ambiente che si aspettava un successo per rilanciarsi dopo le polemiche seguite alla sconfitta di Bergamo contro l’Atalanta, e dare continuità alla striscia di successi conseguiti in Europa dove gli uomini di Fonseca sembrano aver trovato la quadra per poter proseguire.

Nel primo tempo, davvero pochi gli spunti di cronaca con i liguri che partivano in maniera disinvolta operando una certa pressione sui portatori di palla milanisti, senza però creare pericoli dalle parti di Maignan. I rossoneri ci impiegavano un po' prima di carburare e di iniziare a macinare gioco, e bisognava perciò attendere il 10’ per annotare la prima azione pericolosa del match: Abraham colpiva dalla distanza, ma Leali respingeva seppur goffamente in corner. Quattro minuti dopo, l’inglese aveva un’altra palla buona ma il suo diagonale “ciabattato” terminava a lato di qualche metro. Gli uomini di Fonseca insistevano e al 23’ Reijnders su punizione colpiva in maniera potente e precisa, trovando però la provvidenziale deviazione di un difensore genoano che dava l’illusione ottica del gol, a una parte dello stadio.

Il Genoa non riusciva più ad uscire dalla propria trequarti, ma al Milan mancava il colpo risolutore. I meneghini si affidavano perciò alle conclusioni dalla distanza, senza però mai creare seri grattacapi a Leali che, anzi, doveva guardarsi bene da un’insidiosa deviazione di Badelj sugli sviluppi di un corner. La frazione di gioco terminava con i rossoneri in costante proiezione offensiva, ma mancava sempre lo spiraglio giusto per far pendere la bilancia della propria parte.

Nella ripresa, Fonseca mandava subito in campo Morata richiamando l’inconcludente Abraham e dopo un solo giro di lancette, Emerson Royal pennellava un cross in piena area rossoblu che Chukwueze colpiva di testa, trovando però il grandissimo riflesso di Leali, che evitava ai suoi la capitolazione. L’ingresso dello spagnolo regalava sicuramente maggiore dinamismo all’attacco rossonero, che però continuava a non trovare il colpo risolutore. Il Genoa provava, di tanto in tanto, ad affacciarsi dalle parti di Maignan ma al 79’ rischiava ancora grosso, con una conclusione violenta di Morata che colpiva clamorosamente la traversa.

Neppure gli ingressi di Okafor e Camarda servivano ad aprire la scatola difensiva dei rossoblù che si difendevano a denti stretti e in maniera solida e compatta, disinnescando ogni tentativo di un Milan, che perdeva di convinzione man mano che ci si avvicinava al 90’. Anzi, per poco Thiaw non la combinava grossa con uno scellerato retropassaggio che costringeva Maignan ad un’affannosa corsa per evitare guai peggiori.

I fischi assordanti con cui veniva accolto il triplice fischio finale di Guida, erano il logico corollario della delusione dei tifosi del Diavolo che avrebbero voluto festeggiare il 125mo compleanno della propria squadra del cuore, in ben altro modo.

Per effetto di questo risultato, il Milan si porta a quota 23 (anche se con la gara rinviata con il Bologna ancora da recuperare) con la zona Champions League che si allontana in maniera davvero preoccupante. Per il Genoa, invece, sesto risultato utile consecutivo che permette al Grifone di raggiungere a 16 punti l’accoppiata Roma e Lecce.

Nel prossimo turno, i rossoneri saranno di scena nell’anticipo del venerdì sera al “Bentegodi” di Verona che non sempre storicamente gli ha portato bene, mentre il Genoa ospiterà a “Marassi” il Napoli di Antonio Conte.

                                                                                         Francesco Montanino