Aurelio De Laurentiis critica Maurizio Sarri e accusa il sistema per la mancata vittoria dello scudetto. Nella sala stampa di Castel Volturno, il presidente partenopeo ha presentato l'appuntamento della prossima estate in Trentino (dal 10 al 30 luglio), dove il Napoli andrà in ritiro per l'ottava volta consecutiva. Potrebbe essere la quarta per Sarri: a questo proposito però De Laurentiis non ha ancora sciolto tutte le sue riserve: "Se me lo chiedete significa che nutrite dei dubbi. Io ne nutro di meno, spero che ci sia anche lui. L'ho scelto io, contro il parere e i dubbi di tutti - puntualizza il presidente -. Il nostro progetto va avanti. L'appuntamento con Sarri è fissato per la settimana prossima, ma sono tranquillo e sereno. Non ho la sensazione che non abbia più motivazioni. Lui arrivava dalla C, poi è passato dall'Empoli al Napoli e credo che questi 3 anni con noi siano serviti anche a lui per fare un salto di qualità importante". Il numero uno azzurro però ha riservato anche una bella frecciatina al suo tecnico: "Non penso Sarri possa lamentarsi di questi 3 anni, ha costruito un bel modulo esaltato anche all'estero. Noi però vincevamo anche prima con calciatori di minor livello e stipendi di un terzo inferiori - prosegue De Laurentiis -. Siamo arrivati secondi con Mazzarri e anche con Benitez".
De Laurentiis fatica ad arrendersi di fronte alla forza della Juventus, che questo weekend potrebbe festeggiare il suo settimo scudetto di fila, ma punta il dito contro il sistema che avrebbe penalizzato il suo Napoli: "Quest'anno purtroppo non siamo riusciti a vincere, abbiamo fatto i preliminari e al termine della stagione avevamo finito la benzina. La distanza con la Juve al momento è di 6 punti, mentre ce ne sono stati rubati 8 - conclude il presidente -. Lo scudetto è del Napoli e che ce l'hanno levato. Chi? Qualcuno dell'organizzazione, la scelta di non applicare la VAR, il comportamento discutibile degli arbitri. Ce li hanno tolti o no questi punti? O non lo dite per paura. Il problema dell'Italia è anche il silenzio". Mai banale il presidente del Napoli, nemmeno di fronte alle ripetute battute d'arresto della sua squadra, che ha totalizzato solo un punto dopo aver battuto la Juventus all'Allianz Stadium, crollando proprio nel momento della verità.