Dopo un turno infrasettimanale di "riposo" dalle polemiche, la Var è tornata nell'occhio del ciclone. Tra gli episodi più discussi, il rigore assegnato nel match contro l'Atalanta alla Fiorentina per fallo su Chiesa, apparso dubbio ma sul quale la tecnologia non è potuta intervenire a causa di Valeri, che ha indicato il dischetto senza vacillare. Un'applicazione particolare del nuovo protocollo, che parla di intervento solo in caso di "evidente" errore del direttore di gara. Non spengono le polemiche, e ad alimentarle è stato anche Antonio Percassi, presidente del club bergamasco.
"Incredibile dare un rigore del genere - ha detto il numero uno dei nerazzurri - per dimenticarlo ci vorrebbe un sonnifero. La Var dà ottimi risultati, ma se non viene utilizzata è meglio lasciar perdere, il bilancio di quest'anno non è ottimale. Questo episodio ha condizionato il risultato, meritavamo di più contro la Fiorentina, sicuramente non di perdere, perché siamo stati nettamente superiori". Non si è fatta attendere, però, la risposta di Marcello Nicchi, presidente dell'Associazione Italiana Arbitri, che ha difeso la tecnologia, che però dovrebbe essere usata più spesso.
"Non serve lamentarsi - dice il numero uno dell'Aia a "La Politica nel Pallone" - perché la Var funziona e tutti lo sanno. Al primo episodio si cerca di smontare tutto, è uno strumento che tutti ci invidiano. Può capitare di sbagliare 2 delle 50 decisioni a partita, è la normalità. Il protocollo è lo stesso dell'anno scorso, gli arbitri lo stanno applicando nel miglior modo possibile. Qualcuno a volte non se ne avvale, ma di questo se ne occuperà Rizzoli. Sicuramente è uno strumento da utilizzare al massimo, in modo da ridurre le discussioni. Non se ne può fare a meno, neanche in Champions, dove forse si farà qualcosa anche a partire dagli ottavi. Ben venga".