Con la stagione ancora in corso e nel vivo del duello per lo scudetto e delle sfide per l'Europa e la salvezza, si pensa già a programmare la prossima Serie A 2018-2019. Secondo la previsione della Gazzetta dello Sport, il nuovo campionato dovrebbe iniziare il 19 agosto per concludersi il 26 maggio. Si comincerebbe in anticipo come la Liga (Premier e Ligue 1 partono ancor prima) giochando tre giornate (19 e 26 agosto e 2 settembre) prima della sosta in cui l’Italia debutterà nella Nations League e riducendo così i turni infrasettimanali dagli attuali tre a soltanto due. Queste sono le possibili date che verranno discusse nell'assemblea di lunedì in Lega Calcio, in cui a mettere l'ultima parola sarà il commissario Malagò.
Un'altra ipotesi del calendario sarebbe quella di replicare l'esperimento di questa stagione, disputando le gare di campionato sotto le feste di Natale (23-30 dicembre e 6 gennaio) con conseguente pausa invernale e ripresa il 20 gennaio. Il piano però prevede anche un'idea innovativa, in cui seguendo il modello Premier League si giocherebbe anche il 26 dicembre, introducendo il famoso "Boxing Day". In questo modo il campionato andrebbe in scena il 23, 26 e 30 dicembre, ci si riposerebbe tra Capodanno ed Epifania e si tornerebbe in campo il 12-13 gennaio, con un weekend tutto dedicato agli ottavi di Coppa Italia – un modo per valorizzarla ulteriormente – con la ripresa della Serie A fissata al 20 gennaio. Quello che è certoè che difficilemente non si giocherà sotto le feste, visti i discreti risultati per le tv e il botteghino.
Gli uffici della Lega hanno fissato anche la Supercoppa italiana la domenica che precede l’inizio della Serie A, quindi il 12 agosto, a Roma. Ma la sua collocazione dipenderà dalle scelte sul campionato e dalle squadre finaliste. Mentre per la Coppa Italia alcune società vorrebbero introdurre il sorteggio di campo, rendendo più incerte le sfide della prima fase (come succede per esempio nelle coppe estere come l'Fa Cup). La Lega resta invece convinta della bontà dell’attuale format con il campo assegnato alle squadre posizionate più in alto nel tabellone: una garanzia per le televisioni, disposte a pagare di più se c'è la certezza della presenza delle big negli ultimi turni. E visto che il potere dei soldi è più forte di tutto, il format non dovrebbe cambiare.