Emozioni, commozione e lacrime che scorrevano a fiumi. A 69 anni dalla tragica scomparsa del Grande Torino nello schianto di Superga, che spezzò una squadra formidabile e reduce dall'amichevole di lusso contro il Benfica, la ferita brucia ancora per i tifosi granata, che anche quest'anno si sono recati in massa a commemorare i giocatori che hanno fatto la storia del club e segnato un'epoca. La giornata è stata carica di emozioni, e quest'anno è toccato ad Andrea Belotti leggere i nomi delle vittime del tragico schianto, e ricordarle per qualche breve istante a chi si affaccia solo ora al mondo del calcio, o ha vissuto di riflesso l'epopea del Grande Torino (omaggiato col doppio nome dato allo Stadio Olimpico, la casa del Toro): Bacigalupo, Maroso, Menti, Loik, Valentino Mazzola, i Ballarin e gli altri componenti di quella squadra non verranno mai dimenticati, e dopo la fine della lettura dei loro nomi è subito scattato un commovente e scrosciante applauso.
I tifosi accorsi a Superga si sono sciolti in lacrime, e non ha suscitato reazioni differenti la toccante omelia di Don Robella, che ha usato parole toccanti per ricordare la squadra che non c'è più: ''Guardando il cielo vedevi le stelle e anche la costellazione del Toro. Una volta le stelle servivano ai naviganti per orientarsi, e ora anche noi abbiamo la fortuna di avere delle stelle che ci guidano: gli Invincibili''. Parole bellissime ed emozionanti, sentite tanto dai tifosi quanto dai giocatori accorsi alla cerimonia: a Superga c'era tutto il Torino, guidato da capitan Belotti e dal presidente Cairo, ma sono arrivate anche delle delegazioni di altri club e tanti ex giocatori granata, oltre al sindaco Appendino, che ha deposto una corona di fiori alla base della lapide presente vicino alla basilica. Una città intera si è fermata per ricordare il Grande Torino dunque, facendo il miglior omaggio possibile a una squadra capace di segnare un'epoca. ''Solo il fato li vinse'', ma nessuno riuscirà mai a dimenticare i campioni granata, neppure dopo 69 lunghissimi anni.