Serve soffrire per portare a casa questi tre punti: all'Olimpico il Napoli supera 2-1 il Torino ed effettua il controsorpasso alla Roma, di nuovo relegata al terzo posto. Con novanta minuti ancora da giocare restano due i punti di vantaggio dei partenopei sui giallorossi. Primo tempo perfetto dei ragazzi di Sarri, avanti con la gemma numero 33 della collana di Higuain, bissata dal tap-in di Callejon. Nella ripresa i granata si scuotono il torpore di dosso e accorciano con Bruno Peres, senza però riuscire ad agguantare il pareggio.
Ventura è in vena di esperimenti: fuori Glik e Moretti, dentro Jansson e Gaston Silva. Al contrario Sarri schiera i magnifici undici, con Insigne che vince il ballottaggio con Mertens. Higuain è subito in palla e il gol non tarderà ad arrivare. Al 12' Damato cancella giustamente, per fuorigioco, la rete di Belotti e sul ribaltamento di fronte il Napoli passa. Verticalizzazione di Hamsik, controllo e freddezza da killer del Pipita: l'argentino dice 33, aggancia Angelillo nella storia della Serie A (-2 da Nordahl) e fa 0-1. Servono otto minuti per il raddoppio: ancora Hamsik innesca da sinistra Callejon, completamente solo e libero di mettere il suo sigillo più semplice. Non c'è partita: gli azzurri viaggiano a cento all'ora, Higuain colpisce un palo strepitoso con un tiro da fuori, il Toro è in bambola. Il passivo non peggiora grazie ad un ottimo Padelli.
La ripresa non spariglia le carte in tavola: la frenesia partenopea però comincia a scemare e il Torino prova a mettere fuori la testa. Il Napoli dimostra di faticare nella gestione della partita: Hamsik cala e a salire in cattedra è Bruno Peres. Lancio millimetrico di Vives che pesca l'esterno brasiliano, tocco fortunato che diventa un pallonetto capace di beffare un Reina in posizione non ottimale. E' l'1-2 che riapre la gara e tira fuori dall'armadio tutte le paure degli azzurri. Higuain non ci sta ma a gonfiare il petto ringhiando contro tutto e tutti è Allan, protagonista di un secondo tempo da urlo. Di vere occasioni non ne arrivano più: il Torino si congeda dunque dai propri tifosi con una sconfitta.