Finisce 0-0 la sfida tra Reggina e Novara, nell'andata delle semifinali playoff. Un risultato che fa sicuramente più felici i piemontesi che, domenica prossima alle 21, potranno vincere o pareggiare per qualificarsi alla finale. La squadra di Atzori fa la partita, ci prova per oltre un'ora, ma non riesce a trovare grandi occasioni, pagando poi nell'ultima mezz'ora la stanchezza. Gli ospiti non sembrano particolarmente brillanti, anche se escono dal Granillo con il risultato che volevano e sprecano con Rubino la possibilità di mettere in ghiaccio la finale.
Tra i padroni di casa c'è Nicolas Viola al posto di Rizzo, mentre tra gli ospiti è tutto confermato con la coppia d'attacco Bertani-Gonzalez. La partita inizia con grande ritmo ed occasioni da entrambe le parti con Campagnacci per gli amaranto e Bertani per i piemontesi. Dopo il primo quarto d'ora, scende inevitabilmente il ritmo con la Reggina più propositiva, come nelle previsioni, visto l'obbligo di segnare almeno un gol nelle due gare per passare. L'occasione più pericolosa arriva al 17', quando Viola riprende una corta respinta della difesa e tira fuori da ottima posizione. Il Novara controlla e riparte in contropiede, come quando Gonzalez salta tre uomini, ma si deve fermare sul muro di Adejo, il migliore in campo dei primi 45 minuti.
La formazione di Atzori riparte a spron battuto anche nella ripresa, provando a chiudere d'assedio l'area dei piemontesi. La Reggina colleziona numerosi calci d'angolo, ma non riesce a creare occasioni pericolose dalle parti di Ujkani, se non con qualche mischia in area. Il Novara fatica a ripartire, anche a causa di qualche errore di troppo a centrocampo e ad un Motta, che non è riuscito ad entrare nel match. Più passa il tempo e più la stanchezza la fa da padrona tra i padroni di casa, così i piemontesi riescono a prendere in mano il match. E' proprio la formazione di Tesser ad avere l'occasione più clamorosa nel recupero: Bertani salta Costa, mette un cioccolatino solo da spingere in rete per Rubino, ma l'attaccante tira tra le braccia del portiere ed è l'ultima emozione del match.