Sembra una beffarda illusione, invece è realtà che arde dentro i cuori di milioni di cosentini. Sembra un’utopia, invece è concretezza pura quella che si appresta a vivere il Cosenza Calcio. Ancora nessuno si è svegliato dal sogno infinito di quel lontano, ma non troppo, 16 giugno 2018 quando in quel di Pescara, allo stadio “Adriatico” simbolo delle imprese di Zeman con i “Delfini”, una modestissima compagine di Serie C (Cosenza) condotta da un vero lupo di mare quale Braglia incantò la carovana di diecimila supporter giunti da ogni parte dello Stivale per assistere alla più grande impresa degli ultimi quindici anni.
Si perché così tanto ha dovuto attendere il “Marulla” prima di ospitare gare della cadetteria. Di quella notte magica, a tinte prevalentemente rossoblù, soltanto alcuni degli interpreti sono rimasti nella città dei bruzi: il capitano Corsi, l’erede calcistico di “Skanderbeg”(patriota albanese) Dermaku, il furetto Mungo, l’eroe riscoperto Baclet, la saracinesca Saracco, il metodista Palmiero, l’incontenibile D’Orazio, l’usato sicuro Bruccini e le due colonne difensive Pascali/Idda. A loro si vanno ad aggiungere ben quindici elementi arrivati in questa sessione di mercato dopo il grande lavoro del ds Trinchera coadiuvato economicamente dal presidente Guarascio: tra i nomi più risonanti ci sono sicuramente Garritano, Maniero, Di Piazza e Tutino. Quest’ultimo, napoletano come il suoi compagni Anastasio e Palmiero, è stato protagonista di una telenovela che ha coinvolto il Carpi, a cui ha fatto soltanto una visita di “cortesia”, per poi fare ritorno nella città che lo ha consacrato.
Si comincia. Ebbene sì. Domani è il grande giorno. Quello che da metà giungo stanno aspettando con ansia e tribolazione centinaia di tifosi cosentini. Si gioca Ascoli-Cosenza, la prima partita di un campionato ricco di emozioni come solo la Serie B è in grado di regalare a tutti gli amanti del calcio. Domani sera, ore 21 allo stadio “Del Duca” di Ascoli Piceno, i fiumi di parole, tra un caffè e un drink lasceranno il posto al campo. E’ la prima per diversi ragazzi che compongono il roster a disposizione di Piero Braglia, un mago del salto di categoria dalla C alla B. A sessantatré anni, il più esperto di tutta la cadetteria, ha ancora voglia di mettersi in gioco con il “suo” Cosenza che ha plasmato a sua immagine e somiglianza. Come un artigiano modella l’argilla, anche il tecnico toscano di Grosseto ha usato lo stesso materiale per entrare nell’Olimpo del calcio rossoblù raggiungendo il mitico Gianni Di Marzio, che nella stagione 87/88 vinse il girone B della C1 proprio con il Cosenza. Ovviamente, i tempi sono cambiati e il calcio a sua volta è andato via via modificandosi al passo con l’evoluzione tecnico/tattica. Ma quasi nessuno si indignerà di fronte a questo sontuoso paragone.
Le scelte. L’unica certezza, anche se “il posto garantito non lo ha nessuno e tutti devono guadagnarselo sul campo” – questo un estratto delle parole di Braglia, di ieri, nella sala stampa Bergamini del “San Vito Marulla” – è quella di Saracco titolare fra i pali con Cerofolini, suo vice, che si acomoda in panchina. A comporre l’ormai affermata difesa a tre ci sono da destra a sinistra Legittimo, Dermaku e Capela, quest’ultimo in vantaggio su Idda. Nel ruolo di metronomo potrebbe agire Mungo, provato in una posizione inedita dal tecnico nelle sedute settimanali, vista la sua spicca attitudine nella fase di impostazione. Infatti il centrocampista di Isola Capo Rizzuto nei playoff ha agito da playmaker di supporto a Palmiero pur giocando da mezzala. Al suo fianco giocheranno, a meno di clamorosi colpi di scena, Verna e Garritano mentre sull’out di destra D’Orazio e su quello sinistro Corsi. Il duo d’attacco sarò composto da Maniero come punta centrale con Tutino alle sue spalle preferito al neo acquisto Di Piazza. Modulo speculare per mister Vivarini che schiererà un 3-5-2 senza la sua stella in attacco Ardemagni bloccato da una condizione non ottimale, che però potrebbe dare il suo apporto a partita in corso. Il trio difensivo davanti a Perucchini dovrebbe essere composto da Bosco, Padella e Quaranta. A centrocampo Kupisz, Addae, Zebli, Cavion e D’Elia mentre davanti la coppia Ganz/Beretta.
Tiene tutti sull’attenti la questione riguardante la disponibilità dello stadio “San Vito” per la prima partita in casa del Cosenza contro l’Hellas Verona di Fabio Grosso. Nonostante la situazione viva una fase di calma apparente poiché molto probabilmente i lavori verranno terminati entro il tempo limite, la società ha iniziato a vagliare la possibilità di disputare la gara in un altro impianto: la scelta primaria sta ricadendo, nelle ultime ore, sul “Ciro Vigorito” di Benevento.
Articolo a cura di Fabrizio Frasca