Il prato verde del “San Vito-Marulla” è stato sempre ostico per l’Ascoli. Infatti, in dieci match, il Cosenza si è imposto in cinque occasioni, mentre i bianconeri hanno assaporato la vittoria soltanto una volta. Quattro, invece, i pareggi. L’ultimo confronto risale alla stagione 2002/2003: 1-0 per i lupi in virtù della rete di Oshadogan.
COSENZA – Scongiurati i fantasmi del terreno di gioco impraticabile, il Cosenza sta incanalando le energie trascendentali e carnali per prepararsi al meglio in virtù della ripresa del campionato. Un girone di andata partito con il cavillo del format delle squadre partecipanti da sciogliere (soltanto a fine ottobre è arrivato il provvedimento definitivo della Lega: si resta a 19) in cui i rossoblù erano stati designati come matricola di questa stagione. In pratica, è come se all’ingresso del “Marulla” fosse comparsa un’insegna che recitava così: “Ritorniamo dopo 15 anni, non fateci troppo male”. E invece la realtà ha un sapore diverso, meno amaro e più dolce per un’intera città che accolse il trionfo di giugno scorso contro la Robur Siena come la vittoria di una Champions. Si fa per dire… La realtà, appunto, parla di un Cosenza (quasi) mai in balia delle onde avversarie, (quasi) mai con la testa bassa prostrandosi dinanzi a rivali che sulla carta erano nettamente più forti. Eccezion fatta per l’astronave Palermo – anche se il 2-1 rosanero è giunto nel recupero – per il Lecce e per lo Spezia. Nonostante i k.o. nelle altre tre gare contro Cittadella, Brescia e Cremonese (in totale sono sette le sconfitte non considerando lo 0-3 a tavolino in favore del Verona in quest’analisi), i calabresi hanno lottato su ogni pallone, creando qualche apprensione e soltanto un calo fisiologico nei secondi tempi non ha permesso di raccogliere quanto fruttato. Attualmente il Cosenza di Braglia è quattordicesimo. Se finisse così il torneo, l’obiettivo primario sarebbe compiuto. Invece ci sono altre diciotto gare da disputare e la bellezza di quasi venti punti da guadagnare per stare tranquilli. Nelle passate annate la quota salvezza si è aggirata attorno ai quaranta punti, ma non si può stimare con certezza assoluta. Perciò sarà di vitale importanza ottenere quantomeno bottino pieno negli incontri tra le mura amiche, soprattutto tenendo conto dell’apporto determinante del dodicesimo uomo: il pubblico. Contro la Salernitana si è sfiorati il sold-out, meglio soltanto la semifinale playoff contro il Sudtirol. Il presidente Guarascio, intanto, si gode il tesoretto che sta incassando con la vendita dei biglietti per le partite casalinghe. La tifoseria rossoblù è una della più calde di tutta la cadetteria, i numeri parlano chiaro: di media, l’impianto intitolato all’immenso Gigi Marulla, raggiunge picchi di quasi diecimila tifosi. E proprio quel “gruzzoletto” la società calabrese ha intenzione di destinarlo a rinforzare l’organico. Sfoltita la rosa con le cessioni di Bearzotti (Hellas Verona), Verna (Pisa), Varone (in prestito alla Carrarese), Tiritiello (in prestito alla Virtus Francavilla), Di Piazza (a titolo definitivo al Catania) e Anastasio (in prestito al Monza), più la trattativa riguardante Baclet (vicinissimo alla Reggina), il ds Trinchera spera di sguainare le spade negli ultimi giorni di mercato: cogliendo le occasioni che il piatto offre.
Il 3-5-2 è una garanzia. Perciò, anche contro l’Ascoli, il tecnico toscano opterà per l’equilibrio tattico che questo modulo infonde alla squadra. Come guardiano della luna ci sarà Perina. Gli alfieri a difesa del forte saranno Dermaku, Legittimo e Idda, quest’ultimo sicuro del posto dato che il rientrante Capela non ha i npvanta minuti nelle gambe. Come playmaker basso Palmiero, con Bruccini e Mungo (rinnovo fino a 2020) ai suoi lati, mentre sulle corsie esterne ci saranno Corsi e D’Orazio. Il tandem Tutino-Maniero è inscindibile.
PROBABILE FORMAZIONE: (3-5-2) – Perina; Idda, Dermaku, Legittimo; Corsi, Bruccini, Palmiero, Mungo e D’Orazio; Maniero, Tutino.
ASCOLI – A due lunghezze dalla zona playoff, l’Ascoli si gode un meritato decimo posto frutto di un bilancio in perfetta parità: sei vittorie, sei pareggi e sei sconfitte. Un “tris di sei” che ha consentito alla compagine marchigiana di scavalcare formazioni come Venezia, Cremonese e Salernitana. L’ultimo successo del girone di andata, contro il Crotone, ha avuto i contorni di una stupefacente e clamorosa rimonta. Sotto di due reti alla fine della prima frazione, i bianconeri, in avvio di ripresa hanno accorciato le distanze con Brosco. Ma, soltanto all’ottantottesimo è giunto il pareggio griffato da Beretta e al novantacinquesimo la rete di Ganz del 3-2 a cagione di un’inspiegabile dormita della retroguardia crotonese. Insomma, ad Ascoli Piceno i botti di Capodanno sono stati anticipati. Non è positivo, invece, il bilancio lontano dal “Del Duca”: all’attivo soltanto una vittoria contro il Benevento per 1-2. In questo scorcio di calciomercato sono diversi i nomi accostati alla formazione di Vivarini, ma nessun colpo importante è veramente andato a buon fine, per ora. Presumibilmente il tecnico bianconero schiererà il solidissimo 4-3-1-2 con Ninkovic nelle vesti di rifinitore per il duo Beretta-Rosseti.
PROBABILE FORMAZIONE: (4-3-1-2) – Bacci; Laverone, Brosco, Valentini, Padella; Frattesi, Troiano, Cavion; Ninkovic; Beretta, Rosseti;
Articolo a cura di Fabrizio Frasca.