All’andata finì con un secco 2-0 i favore della Cremonese, ma il Cosenza era ancora in fase di rodaggio. Attualmente le due squadre si equivalgono e sarà un match aperto ad ogni risultato. L’ultimo scontro fra queste due compagini, fra le mura del “Marulla”, risale alla stagione 1999 e terminò con un successo per il calabresi.
COSENZA – E’ stata una sconfitta con un peso specifico decisamente rilevante in ottica salvezza. Soprattutto per l’avversario contro cui i lupi hanno sfigurato: il Livorno, squadra – sulla carta – inferiore e che lotta per il medesimo obiettivo. Ma i valori e la sentenza del campo hanno capovolto ogni pronostico e ogni aspettativa. Il Cosenza è stato vittima di se stesso, ha avuto paura di osare ed ha staccato la spina troppo presto. Si sono ripresentati i fantasmi delle prime giornate, quando i rossoblù giocavano soltanto il primo tempo per poi lasciare la ripresa agli avversari. Al “Picchi” gli uomini di Braglia hanno impostato i primi quarantacinque di gioco cercando di scovare il grimaldello giusto per aprire la serratura chiusa con doppia mandata dalla difesa amaranto che, però, ha vacillato quando Tutino ha peccato di concretezza per ben due volte. Detto ciò, le premesse per una ripresa arrembante dei calabresi c’erano tutte. Nessuno, neanche il più scettico, si sarebbe aspettato un calo così vistoso. Ma è accaduto. Quando Giannetti ha incornato, senza marcatura, la rete del vantaggio i lupi sono scomparsi dal terreno di gioco. La frenesia di rimontare e l’incapacità di ragionare con lucidità ha preso il sopravvento: diversi errori in fase di costruzione dell’azione e poca incisività negli ultimi sedici metri dell’area casalinga. L’espulsione diretta nei confronti di Tutino, per aver scaraventato a terra Bogdan, ha fatto alzare definitivamente bandiera bianca ai cosentini. Che sarebbero potuti risorgere se non fosse per la traversa centrata da Idda allo scoccare del novantesimo. Il raddoppio su rigore trasformato da Salzano, nei minuti di recupero, – in questo frangente poca chiarezza sull’episodio – ha sancito un pesante score da archiviare al più presto. Domenica, però, contro la Cremonese, Braglia dovrà fare a meno di Tutino (squalificato per due turni), D’Orazio (out per somma di ammonizioni) e Maniero, out per uno stiramento al flessore. Con Litteri non ancora in grado di sostenere novanta minuti, il tecnico toscano avrà il compito di risolvere il rebus su chi andrà a comporre l’attacco. La buona notizia è che in difesa tornerà Corsi sulla destra al posto di Bittante, utilizzato una settimana fa, mentre Legittimo agirà sulla sinistra. Per quanto riguarda centrocampo e attacco, dipenderà tutto dal modulo che verrà adoperato. In ogni caso Palmiero e Sciaudone avranno una maglia da titolare mentre uno fra Baez ed Embalo potrebbe riposare. L’idea principe è quella di confermare nuovamente il 4-3-3 con Garritano che potrebbe fare l’esterno alto nel tridente.
PROBABILE FORMAZIONE: (4-3-3) – Perina; Corsi, Dermaku, Idda, Legittimo; Mungo, Palmiero, Sciaudone; Garritano, Embalo, Baez;
CREMONESE – Sono soltanto tre le lunghezze che separano la squadra di Rastelli da quella calabrese. Un undicesimo posto che sta stretto alla Cremonese data la rosa a disposizione e frutto di sei successi, nove pareggi e sette sconfitte. Nella scorsa giornata i grigiorossi hanno pareggiato a reti bianche contro il Padova, riscattando il pessimo risultato contro lo Spezia. Nonostante l’importante campagna acquisti invernale condotta dalla società, culminata con gli acquisti di Caracciolo, Soddimo e Longo, i lombardi non riescono avere continuità di rendimento. Un dato preoccupante riguarda il ruolino di marcia in trasferta: ancora vuota la casella delle vittorie dopo quasi due terzi di campionato. Infatti, lontano dallo “Zini”, la compagine grigio rossa tende ad impostare i novanta minuti su difesa e contropiede vista la velocità degli attaccanti. Per ciò che concerne la formazione che scenderà in campo domenica Rastelli sembra più orientato nel riconfermare il 4-4-2 utilizzato nel turno precedente, con il tandem Strizzolo-Piccolo pronto a sfruttare le eventuali ripartenze in campo aperto.
PROBABILE FORMAZIONE: (4-4-2) – Ravaglia; Migliore, Claiton, Terranova, Mogos; Strefezza, Soddimo, Arini, Boultam; Piccolo, Strizzolo;
Articolo a cura di Fabrizio Frasca.