Invischiata tra storia e rivalità longeve, Cosenza-Lecce è una delle gare cartello di questa dodicesima giornata di serie B: da una parte l'esperienza, il metodismo di Braglia dall'altra l'estrosità, la verve offensiva di Liverani. Entrambe le compagini giungono portandosi dietro le scorie di una sconfitta, rispettivamente contro Palermo e Pescara. Sono ben 38 gli scontri, attraversando sia la cadetteria che la serie C, con un bilancio nettamente a favore dei salentini grazie ai diciannove trionfi contro dieci dei padroni di casa. Le premesse per una gara spumeggiante ci sono tutte, ora non resta che aspettare le ore diciotto di sabato.
COSENZA - Il trittico infernale è terminato, nel peggiore dei modi purtroppo. Un punto in tre partite e tantissima amarezza, a sottolineare che il Cosenza è andato ad un passo dall'impresa di strapparne potenzialmente cinque. Contro Brescia (1-0) e Pescara (1-1), non certo matricole, i rossoblu hanno attirato nella ragnatela orchestrata con maniacale perfezionismo da Braglia le due compagini, che grazie alla ventura favorevole hanno potuto tirare un sospiro di sollievo. Sono sotto la lente di ingrandimento dei più gli abbagli commessi rispettivamente da Saracco, prima, e Cerofolini poi. Al Barbera, invece, i lupi della Sila hanno disputato un match di rimessa vista la potenza di fuoco schierata da Stellone: no arrembaggio, molto raziocinio. Soltanto l'ennesima disattenzione nei minuti finali ha regalato una pesantissima vittoria ai rosa nero. Il passato, ormai, è alle spalle. Bisogna rigare dritto con la consapevolezza che questo campionato appartiene ai rossoblu e deve essere confermato lottando su ogni pallone fino alla fine. Perciò, immaginiamo che la luna sia il novantesimo minuto: dalla prima uscita in stagione - al "Del Duca" nel secondo tempo è rimasta negli spogliatoi - i cosentini, di volta in volta, pur raccogliendo meno di quanto il piatto offrisse, si sono avvicinati allo scadere del tempo regolamentare mantenendo salda l'attenzione e la concentrazione. Fino ad arrivare all'ottantottesimo rintocco delle lancette in terra siciliana; Da corner Falletti sventaglia la sfera indirizzandola sulla fronte di Salvi, lasciato libero di colpire dall'esperto Pascali. 1-0. L'evolversi della partita è incisa nero su bianco sul tabellino. Difatti manca ancora quello scorcio di partita, due minuti più recupero, al fine toccare con mano il traguardo di questa similitudine tanto attuale per la banda guidata dal capitano Corsi. Quasi sicuramente il tecnico toscano riproporrà il 4-3-1-2, votato principalmente al pressing immediato sui difensori avversari in possesso di palla. Allo stesso tempo arrivano notizie confortanti dall'infermeria: con i recuperi di D'Orazio, Bruccini (pronti dal primo minuto) e Perez (si accomoda in panchina) mister Braglia potrà far rifiatare alcuni calciatori oramai a corto di energie dopo il tour de force della settimana precedente. L'indiziato numero uno è Mungo, a cui il Cosenza non ha mai rinunciato da inizio campionato. Confermato tra i pali Saracco, la difesa a quattro sarà composta da D'Orazio, Dermaku, Legittimo che ritorna a ricoprire il ruolo prediletto e Corsi. La mediana verrà gestita da Bruccini nelle vesti di playmaker davanti la difesa, affiancato da Varone e Mungo; Alle spalle del solito tandem Maniero-Tutino scalpita per un posto da titolare, come contro il Pescara, il talento viola Baez nel caso in cui dovesse accomodarsi tra le riserve il tuttofare Garritano.
PROBABILE FORMAZIONE: (4-3-1-2) - Saracco; D'Orazio, Dermaku, Legittimo, Corsi; Mungo, Bruccini, Varone; Baez; Maniero, Tutino;
LECCE - La terza sconfitta stagionale arriva a margine di un match pieno di emozioni e rocambolesco: 4-2 in casa del Pescara, capolista della classe. Nonostante questo k.o. la compagine di mister Liverani è in piena zona playoff, sedici punti e settimo posto a pari punti con una corazzata come il Benevento e il Cittadella. L'appellativo di neopromossa se l'è scrollato di dosso già nelle prime giornate la squadra salentina, in virtù di esiti davvero sorprendenti contro formazioni che aspirano al salto di categoria: vedi il pareggio 3-3 contro le Streghe e i trionfi con Crotone ed Hellas Verona. Ma non è tutto oro quel che luccica dalle parti del "Via del Mare..." Se da una parte le armi sfoderate in fase offensiva sono andate a bersaglio diciannove volte, dall'altra la retroguardia leccese, paradossalmente, vacilla e non poco: sedici reti subite in appena dodici giornate sono un presagio da non sottovalutare e nella testa dei difensori deve scattare il campanello d'allarme. Infatti, questa insicurezza e disattenzione in fase difensiva viene marcata in grassetto dall'allenatore che ha schierato per otto volte un reparto arretrato diverso dalla gara precedente. Per quanto riguarda l'undici che scenderà sul terreno del "San Vito Marulla", Liverani opterà per un 4-3-1-2 speculare a quello dei calabresi; Davanti Vigorito agiranno presumibilmente, rispettivamente da sinistra a destra, Venuti, Lucioni, Marino e Fiamozzi. A centrocampo le mezzali saranno Scavone e Tabanelli, mentre il filtro davanti la difesa sarà Petriccione. Pronto ad inventare fra le linee Mancosu a supporto del duo da favola Palombi-La Mantia.
PROBABILE FORMAZIONE: (4-3-1-2) - Vigorito; Venuti, Lucioni, Marino, Fiamozzi; Scavone, Petriccione, Tabanelli; Mancosu; La Mantia, Palombi;
Articolo a cura di Fabrizio Frasca.