Dopo la bellissima vittoria nel derby calabrese contro un Crotone totalmente alla deriva il Cosenza apre i cancelli del “San Vito Marulla” ad una diretta concorrente per la permanenza in serie B: il Padova. Le due compagini sono accomunate dall’avere il medesimo storico in graduatoria: due vittorie, cinque pareggi e sei sconfitte. Il totale fa undici punti. I precedenti, solo ed esclusivamente in cadetteria, pendono leggermente in favore dei veneti; Sette trionfi contro i sei del Cosenza. L’ultima sfida, invece, risale al secolo scorso – stagione 96/97 – quando i lupi della Sila si imposero per 3-1 (in casa) per merito della doppietta di Guidoni e della rete di Tatti. Sponda padovana segnò l’ex Lucarelli.
COSENZA – Mettete a confronto questa gara (in casa del Crotone) e quella contro il Lecce, notate le differenze come si fa su “La settimana enigmistica”, poi, cinque verticale sta per Piero, sette orizzontale vuol dire Braglia e viene fuori uno schema, una profondità anzi un orizzonte che pareva soffocante in questo cammino cadetto. D’improvviso, in lontananza, si scorge una luce in fondo al tunnel. Quel bagliore rappresenta la rinascita, il possibile punto di svolta. E’ il treno che passa soltanto una volta al quale, in qualsivoglia maniera o modo, bisogna categoricamente aggrapparsi. Chi lo perde, è spacciato. O quasi… E mister Piero Braglia è riuscito a prenderlo. Quando erano in pochi a credere che potesse riuscire nell’impresa. Precisamente alle ore 22:50 di un lunedì autunnale, normalissimo per i più. Euforico per i cosentini. Ora, però, arriva il secondo ostacolo da superare nuovamente a pieni voti. Questa squadra ha uno scudo per contrastare le avance nemiche, ha il color rosso come il sangue che scorre nelle vene dei suoi guerrieri. Ed il bianco come la bandiera della resa. Che difficilmente alzeranno sabato pomeriggio, visto il peso specifico dell’incontro. E’ il Padova. Ma i lupi son predisposti per natura alla battaglia. Soprattutto se sarà disponibile un baluardo come Dermaku, assente per squalifica la scorsa giornata. Se, quel fortino reso inespugnabile durante i playoff, si riempirà di tante anime con una voluttà irrefrenabile per questa maglia. Ed infine, quel “mousquetaire” francese Baclet, dal nome soave, che sul verde terreno di gioco pare esser la personificazione di un ragazzino con tanta voglia di correre dietro ad un pallone – classe 86. Ma quando, uno dopo l’altro, s’infila gli scarpini l’adrenalina prende il sopravvento e chi lo ferma più. Contro i biancorossi, la responsabilità offensiva ricadrà tutta sulle spalle del gigante cosentino. Lo ha confermato il tecnico toscano nella conferenza stampa mattutina, elogiando la sua tenacia: “Allan può determinare un sacco di cose, non si può accontentare di qualche minuto dei playoff. Deve capire che è un calciatore vero e deve dimostrare un sacco di cose.” Passando all’attualità riguardo la probabile formazione che scenderà in campo domani, Braglia non si è esposto più di tanto. Sicuramente, per rigore di logica, nove undicesimi di quelli visti contro il Crotone verranno riproposti per via del momento magico da cui sono reduci. 4-2-3-1 confermatissimo. A difesa dei pali ci sarà Perina, giusto premiarlo con la sua seconda apparizione in serie B dopo l’intervento salva risultato su Budimir. Il quartetto arretrato sarà composto da Corsi, Dermaku, Idda, e Legittimo. In mediana agiranno Mungo e Bruccini, carichi a pallettoni per contrastare gli avversari. La trequarti vedrà un tridente misto di sostanza, incisività ed estro: Tutino in alto a destra, centrale Garritano e in alto a sinistra Baez. A supporto dell’unico riferimento Baclet, vista l'assenza per squalifica di Maniero.
PROBABILE FORMAZIONE: (4-2-3-1) – Perina; Corsi, Dermaku, Idda, Legittimo; Mungo, Bruccini; Tutino, Garritano, Baez; Baclet;
PADOVA – Scotta e non poco il k.o. rimediato contro il Carpi, altra squadra invischiata nelle zone basse della graduatoria. Se non altro, sicuramente non il modo in cui è avvenuto (0-1) ma per il peso rilevante che avrà in ottica futura. Quando gli scontri diretti decideranno, nel caso di parità di punti, chi rimarrà in purgatorio e chi sprofonderà nel limbo della terza serie. La “sliding door” dell’Euganeo è al 35’ della prima frazione, nel momento i cui Jelenic fissa il parziale sull’1-0: una conclusione a filo d’erba non irresistibile si tramuta in vantaggio con la complicità del portiere Perisan. Alla fine delle ostilità sono ben undici i tentativi verso la porta di Colombo, ma tutti fuori portata. E’ mancata la freddezza e la precisione, qualità che quando si è sotto pressione per via del parziale negativo escono fuori dai top player. In questo frangente, però, neanche i vari Pulzetti, Minesso e Belingheri son riusciti a sbrogliare la matassa. Al “Marulla”, mister Foscarini, avrà una pesante defezione: mancheranno Ravanelli, Salviato, Broh, Madonna e Mandorlini. Mentre Contessa, Sarno, Mazzocco, Trevisan, Capelli e Serena sono disponibili ma reduci da lunghi stop. Quindi, diventa enormemente complicata l’impresa di ottenere punti, o addirittura bottino pieno, contro un Cosenza in stato di grazia e sospinto da migliaia di supporter sugli spalti. Il tecnico dei veneti opterà per un 4-3-1-2. Davanti al confermato Perisan, ci saranno Cappelletti, Capelli, Trevisan, Zambataro. Il centrocampo vedrà Mazzocco – nonostante non sia al top della forma – Pinzi e Pulzetti con il talentuoso Clemenza nel ruolo di rifinitore a supporto del tandem offensivo Chinellato-Bonazzoli.
PROBABILE FORMAZIONE: (4-3-1-2): Perisan; Cappelletti, Capelli, Trevisan, Zambataro; Mazzocco, Pinzi, Pulzetti; Clemenza; Chinellato, Bonazzoli.
Articolo a cura di Fabrizio Frasca.