I precedenti all'Armando Picchi di Livorno sono nettamente in favore dei padroni di casa. Negli ultimi cinque match giocati, il Cosenza non è mai uscito vincitore dalla Toscana, incassando sonori ko come quello che risale alla stagione 02/03: 4-2 per i livornesi. Sarà uno scontro salvezza cruciale per ambo le compagini che non tireranno indietro la gamba, lottando su ogni pallone con la stessa grinta.
COSENZA – Per spiegare lo stato di forma esaltante del Cosenza partiamo da lontano. Vi parliamo di armonia. In italiano, appunto, armonia significa “concordanza tra elementi diversi che provoca piacere e, in senso più specifico, concordanza di suoni o assonanza di voci”. Armonia in questo sport c’è quando una squadra gioca, si esprime, attacca e difende coralmente. Tutti gli undici giocatori, compreso il portiere, disputano novanta minuti come se fossero un tutt’uno con il prato verde, l’allenatore e soprattutto i tifosi. Quelli veri. E la concordanza di suoni la ritroviamo nel momento in cui l’intero stadio incita, canta, sostiene i propri beniamini con cori intonati fra loro. Una sinfonia che trascina ed indica, agli alfieri in campo, la via più breve per completare l’obiettivo prefissato: segnare un gol in più dell’avversario. E’ un po’ ciò che sta accadendo nella città di Cosenza dove vi è un Colosseo (il “San Vito-Marulla”) e dei Gladiatori che combattono fino all’ultimo istante, gettando anima e corpo per rincorrere una sfera ed inculcando, nelle menti dei tifosi, un sentimento di soddisfazione, ilarità e contentezza. Il Cosenza, perciò, è armonia. Contro il Cittadella – all’andata finì 3-0 per i veneti – i rossoblu si sono concessi il lusso di cestinare diverse occasioni portando a casa, ugualmente, i tre punti. Nell’attimo in cui Braglia ha deciso di confermare Embalo e di schierare dal primo minuto Sciaudone sapeva, da buon lupo di mare, che avrebbero dato imprevedibilità e freschezza alla manovra. Il tecnico toscano, infatti, ha giocato a scacchi con il destino, compiendo l’ultima mossa con il pedone che gli avrebbe permesso di fare scacco matto. Detto, fatto. Il tabellino a fine partita ha recitato 2-0 in favore dei cosentini. La prima rete è stata meravigliosa. Tocchi di classe, nello stretto, al limite dell’area amaranto con il cioccolatino di tacco offerto graziosamente da Tutino per il cucchiaio delicato di DS16 (Daniele Sciaudone), il quale ha esternato tutta la sua felicità emulando l’esultanza di Ronaldo. La seconda, invece, meno scenografica ma ha raffigurato l’essenza del calcio: il contropiede. Da un corner in favore del Cittadella Baez è scattato involandosi verso la porta avversaria, ha saltato Paleari ed ha scaricato per Tutino che è ritornato al gol dopo quasi tre mesi di astinenza. Sarebbe potuta finire in goleada se solo il furetto napoletano fosse stato in forma smagliante. Chi si accontenta, per ora, gode. Soprattutto se si osserva la classifica ed il più sei dalle dirette concorrenti è un gap da incrementare, se possibile. Perché in serie B la tranquillità non è di casa. Infatti, lo scontro salvezza in casa del Livorno è uno dei tanti crocevia fondamentali di questa stagione. Visto l’equilibrio tattico che fornisce il 4-3-3, l’allenatore di Grosseto presumibilmente lo riproporrà. Magari mutando gli interpreti.. Maniero reclama una maglia dal primo minuto dopo lo stop per scelta tecnica, ma Embalo sembra in vantaggio. Su Tutino e Sciaudone non si discute. Il pacchetto arretrato subirà soltanto una modifica vista la squalifica del capitano Corsi che sarà sostituito da Bittante, con il trittico di centrocampo che sarà composto, invece, da Palmiero in cabina di regia, coadiuvato proprio da Sciaudone e Bruccini.
PROBABILE FORMAZIONE (4-3-3): Perina; Bittante, Dermaku, Idda, Legittimo; Sciaudone, Palmiero, Bruccini; Embalo, Tutino, Baez;
LIVORNO – La cura Breda sembra aver dato i suoi frutti. La squadra è compatta ed organizzata, ha un’identità di gioco che agli ordini dell’ex Lucarelli non possedeva. Nonostante la dedizione passata di quest’ultimo alla causa amaranto con indosso pantaloncini e scarpini non è servito ad evitargli la manna dell’esonero: in nove incontri ha collezionato sei ko, due pareggi e soltanto un successo con una media di 0,67 punti. Tutt’altra prospettiva invece quella dell’attuale tecnico dei livornesi che ha incanalato la bellezza di sette risultati utili consecutivi. Facendo bella figura anche contro corazzate come Palermo (al “Barbera”) ed Hellas Verona (in casa). Insomma, le statistiche pendono nettamente a favore di Breda. Il 3-4-1-2 permette ai suoi giocatori di esprimersi al meglio, soprattutto perché dietro le punte possono contare su un rifinitore come Diamanti che fa da raccordo fra centrocampo ed attacco. L’ex attaccante del Palermo è un tuttofare: goleador o uomo assist non fa differenza dato che comanda entrambe le classifiche interne alla squadra. L’unica neo di una compagine in costante miglioramento riguarda la statistica delle reti messe a segno: diciotto in 23° giornate è un dato non confortante vista la discreta qualità degli attaccanti. Infatti, la coppia Murillo-Giannetti ha centrato il bersaglio soltanto cinque volte. Contro il Cosenza sarà un match decisivo, soprattutto in ottica salvezza. I rossoblu giungono con i favori del pronostico in virtù del mercato sontuoso compiuto dalla società calabrese. Ma, le profezie sono fatte per essere smentite.
PROBABILE FORMAZIONE (3-4-1-2): Mazzoni; Di Gennaro, Bogdan, Gonnelli; Valiani, Agazzi, Luci, Gasbarro; Diamanti; Murillo, Giannetti;
Articolo a cura di Fabrizio Frasca.