Zamparini torna a parlare della mancata cessione del Palermo dopo l'istanza di fallimento presentata dalla procura per un presunto buco di 70 milioni. Il presidente dei rosanero afferma che la trattativa con Frank Cascio, imprenditore italo-americano, che era intenzionato a comprare la società si è arenata proprio per la richiesta dei procuratori: "Con Frank Cascio l'accordo magari sarebbe già arrivato se non fosse accaduto quello che tutti sanno. Quello che è successo ha bloccato non solo i nuovi investitori, ma mi ha recato anche un danno internazionale, perché le istituzioni che non mi conoscono e prendono dai giornali non conoscono tutti i dettagli e ho trovato le porte chiuse in tutte le istituzioni finanziarie. Con Frank ho un rapporto quasi giornaliero, il Palermo non ha nessuna necessità che il nuovo proprietario arrivi entro domani, ma l'importante è che abbia progetti futuri importanti. Gli ho promesso che rimango come consigliere, perché nella vita conta l'esperienza e penso di averne tanta, potrei servire per lo sviluppo di stadio e del Palermo stesso che deve tornare in Europa".
Zamparini ha poi riaffermato i suoi meriti: "Per quanto mi rigiarda sono sereno perché, quando mi guardo allo specchio, vedo un uomo serio. Non voglio parlare del fallimento, ognuno può pensare quello che vuole, ma io non ho mai rubato un euro. Se deve fallire il Palermo... Penso al Milan, che deve coprire un debito di 300 milioni. E, allora, mi chiedo: come mai non fallisce? Io sono sereno, perché so cos'è la giustizia italiana e ho fiducia. Noi non abbiamo fatto nulla di male - ha concluso - e siamo sicuri anche dai documenti, ormai il Tribunale ha tutti i documenti e non è giusto che parli io di questa cosa".