L'Ascoli batte 2-1 il Vicenza nel recupero della 29.a giornata di Serie B. A decidere il match, rinviato lo scorso primo marzo per impraticabilità del Del Duca, è una doppietta nei minuti finali di Mendicino, che risponde al gol dei veneti firmato da Martinelli. Quando Mendicino viene messo in campo dal suo allenatore, al 72', l'Ascoli perde 1-0 contro un Vicenza fino a quel momento padrone del campo e virtualmente quinto in classifica. Forse nemmeno Castori avrebbe pensato che quella sostituzione avrebbe cambiato le sorti di una gara che per i marchigiani sembrava ormai segnata. Merito della grinta e della determinazione dei bainconeri, certo, ma anche dell'atteggiamento bizzarro del Vicenza che, dopo un primo tempo da grande squadra, nella ripresa si limita a contenere e rinuncia a giocare.
Al fischio d'inizio è l'Ascoli a mostrarsi più intraprendente, ma alla prima vera occasione da gol, al 10', sono gli ospiti ad andare in vantaggio: corner di Paro dalla sinistra, Martinelli sfugge al controllo di Faisca e si fa trovare pronto per l'incornata vincente. I padroni di casa non si scompongono e insistono, arrivando vicinissimi al pareggio al 26': assist di Feczesin che perfora la difesa e trova Lupoli in posizione regolare, ma al dunque l'attaccante è poco lucido e sparacchia su Russo da posizione invidiabile. La gara è tutta un capovolgimento di fronte: il minuto successivo Cellini, all'altezza dell'area piccola, devia di destro al volo un cross dalla sinistra ed esalta i riflessi di Guarna. Al 34' bianconeri in avanti, palla di Moretti che in area serve Giorgi, ma il suo tiro è respinto alla grande da Russo che esce a braccia aperte. Ma il Vicenza è letale in contropiede: al 36' lancio di Paro per Cellini, ma il suo rasoterra viene respinto in modo tanto efficace quanto fortunoso da Guarna.
Nella ripresa l'Ascoli si riversa nella metà campo degli ospiti, che si calano alla perfezione nella parte della provinciale costretta a difendere. E quando, all'apice dello sforzo offensivo, l'arbitro Nasca nega all'Ascoli un rigore evidente (tocco di braccio di Giani nella propria area non visto dal direttore di gara), sembra che anche la sorte giochi a favore degli uomini di Maran. Che, sicuri di aver messo in tasca i tre punti, non riescono nemmeno ad immaginare quello che sta per succedere: l'ingresso di Mendicino, il gol del pareggio (stacco di testa su punizione calciata dalla sinistra) e la rete della vittoria, con bordata da fuori area che si insacca alle spalle di Russo dopo aver colpito il palo. Alla fine gioisce l'Ascoli, che con questa prestazione tutta cuore e volontà esce di prepotenza dai bassifondi della classifica.